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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0100
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LE ANTICHITÀ DEL TERRITORIO LA.URENTINO

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Il Marquez, p. 35, ha già avvertito che la via
non correva sulla spiaggia stessa del mare, ma al-
quanto dentro terra, lasciando una striscia libera pel-
le ville, le quali avevano l'ingresso posteriore dalla
strada, e scendevano coi loro giardini e con le loro
terrazze sino al lido. Queste ville non formavano una
catena continua fra Ostia e Astura, ma gruppi di vi-
cinato. Così, per esempio, dopo il gruppo immedia-
tamente vicino a Ostia, viene una lacuna di cinque
miglia, tra il ponte di Castel Fusano e la Palom-
bara('), dove s'incontra la villa di Plinio, capo e
termine verso ponente del gruppo Laurentino, gli
avanzi del quale, appartenenti a nove ville diverse, si
estendono per ben quattro miglia. Vedi tav. XIII, fig. 3.

Lo scavo più vicino a Ostia lungo la via severiana
ebbe luogo nel 1802, quando il noto Petrini « si ri-
volse in maggio alle ville lungo la spiaggia dove tutta
l'antichità è guasta per tasti e scavi fatti irregolar-
mente .... appostò una villa non mai da alcuno av-
vertita ... e rinvenne una colonna intera di cipollino
lunga 16 p. e mezzo: altra della stessa misura e
marmo .. . altra di cipollino di p. 13 e mezzo ; un' altra
di bigio lumachellato della stessa misura, ed una di
breccia corallina di p. 10 ... Il di 20 maggio si scoprì
una colonna di bel granito bianco alta p. 16 » e poi
basi e capitelli che nulla avevano da fare con le de-
scritte colonne (Fea, Viaggio, p. 63).

Passato il ponte che serviva di confine tra i Lau-
rentini e gli Ostiensi si entra nella incantevole fo-
resta di Castel Fusano, il quale nome, di etimologia
incerta, deve certamente mettersi a raffronto con quello
delle vicine tenute di Tre fusa e Trefaselle. Castel
Fusano è intimamente legato alla storia della fami-
glia romana dei Fabii, che l'ha posseduto da tempo
immemorabile.

« Sono chiamati Fabij de Pescarla » dice l'Ame}7-
den « per bavere ini uicino la casa d'antichità vene-
randa, et ivi appresso sta il monastero di Sant'Am-
brogio della Massima così detto per esser posto nel
solo degli Fabii Massimi ... La cappella e sepoltura
di questa famiglia è in San Nicolo in carcere d'an-
tichità venerabile. Francesco Maria Torrigio, huomo

(') Può darsi che avanzi di ville stiano nascosti nel più
folto della Pineta di Castel Fusano, o che sieno state distrutte,
con la strada, dal marchese Sacchetti.

litteratissimo et gran osservatore delle cose antiche
mi disse che dietro la chiesa di san Nicola era un'altra
chiesa piccola, che per la sua antichità fu demolita... ».

Il giorno 18 gennaio del 1391 dinanzi al tribu-
nale composto di Nicolao Porcari, Paluzzo Mellini, e
Jacobello Papa conservatori, e del giudice collaterale
Pietro Casciari, e sedente nella chiesa di s. Marcello,
Lelio de' Fabii figlio di Jacobello della reg. di s. An-
gelo diede in sicurtà dotale a Oddone Cerroni padre
di Caterina « futura uxor Deo dante prefati Lelli »
la metà del casale di Portamedaglia » item et quartam
partom integram castri sive casalis Fusani, quod totum
casale positum est extra portam sancti Pauli iuxta te-
nimentum Porcigliani iuxta tenimentum civitatis Ho-
stiensis, iuxta tenimentum casalis trium fusorum ».
Not. Vendettini prot. 785 A. C.

Il 2 ottobre 1491 « Francesco, figlio ed erede del
quondam Gregorio, e di Antonio e Alessio de Fabiis,
compera da Evangelista, Francesco, Stefano e Gabriele
de Rubeis la quinta parte dello stagno di Ostia per
il prezzo di novecento fiorini, a ragione di quaranta
sette soldi per ciascun fiorino, quale parte di stagno
possedevano i de Rubeis come dote della loro madre :
e la rivende l'istesso giorno e per ugual prezzo a
Felice Caffarelli del rione di sant' Eustachio » (Iiubri-
eella di Pietro Merigli).

21 maggio 1498. Lelio Fabii del rione di s. An-
gelo promette al nipote Francesco figlio di Gregorio
vendergli la quinta parte del predetto stagno di Ostia,
posseduta ab indiviso con la chiesa di s. Aurea d'Ostia,
per ducati d' oro 530 (Leonardo Petri). La promessa
pare non fosse osservata, a meno che Lelio possedesse
non una ma due quinte parti dello stagno. Certa cosa
è che il 22 febbraio 1501 egli vendeva a Ludovico
del quondam Cristoforo Savelli la quarta parte per
ducati 537 » (Claudio Folletti).

6 marzo 1518. « Antonio figlio del quondam Giu-
liano Fabij del rione di sant'Angelo obbliga alcuni
suoi beni e particolarmente la quarta parte del casale
detto Fusano quale possiede in indiviso con Stefano
suo fratello posto fuori di porta san Paolo confinante
con il territorio di Ostia, per sicurezza della dote di
Diana sua moglie figlia di Bernardino Buffali de' Can-
cellieri » (Alessio Pellegrini).

15 gennaio 1542. « Leonora de Garzonibus moglie
del quondam Cesare Fabij come madre e tutrice d'Er-
 
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