Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
165

NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA

166

setta (i). gi guoie spiegare questo mutamento di rito
a Cartagine con l'influenza greca, con l'introduzione
del culto di Demeter e Persefone dalla vicina Sicilia,
clle oscurava o assimilava a sè la vecchia religione
fenicia. Ma tale spiegazione non va in generale per
la Sardegna, poco accessibile all'influenza greca, e
meno ancora per Nora in particolare, ove la necro-
cremazione non offre quasi nulla di greco, ed
invece tutta una serie di stele figurate con rap-

Poli a
ha

Presentanze prettamente fenicie (2). Su tale questione è
necessario far luce con nuove ricerche in vari punti

dell

antico mondo.

§ 3. Deposizioni nel terreno. — Tombe sparse.

Nella prima campagna di scavi che io condussi
Sul suolo di Nora, per cercare, oltre ai rimanenti
Obiettivi dei lavori, nuove tombe ad ipogeo, se mai
^e ne fossero, foci praticare un pozzo d'assaggio presso
anoOlo orientale della casa della Guardiania, in di-
zione del gr„ppo d" ipogei scavati nel 1891-92 (3).
11 Pozzo era largo m. 4,40 X 2,30, e fu approfon-
sino al livello del mare, dando la seguente stra-
tificazione :

q0J^^ ^' ' Numerosi rapporti ed articoli del p. Delattre nei
tr ' e,idut dcWAcadémic des Inscriptions et Bellcs-Lct-
"Isnte Var'e Pubblicazioni periodiche talora disgraziata-
bibJj ' °C0 access'bili (i Pères Blancs pubblicano una estesa
du ,""T'^['1 ^' tali scritti); i Comptes rendus de la marche
^ 'frvicg del Gauckler, direttore delle Antichità ed Arti a
6«UM ' 'a ru'ai'ca Archàologische Neuigkeiten aus Nordafrika
in .^àologitcher Anzaiger (Schulten) ecc. Nello stesso anno
jt ^'" avveniva la scoperta di Nora (1889) un articolo di
• ' « Y o<rué nella Revue Archéologique (I) rilevava l'importanza
questi nuovi fatti offerti dagli scavi del p. Delattre (cfr.
1■ 1 64} ■

poi 1 lj ' m& " raPPor*° "Iheiale sulla scoperta norense, benché
iv , 1C:^° dopo due anni, non mostra che dei risultati del
"elatì

lo

re si avesse contezza; la necropoli di S. Efisio viene, con

essendovi stele con
con ossa combuste » (Ap-

prezza, giudicata punico romana, « essendovi stele con
scl|ietto simbolismo semitico ed olle
1891, p. 299).

(*) I Feniciologi francesi dal canto loro non hanno tenuto

Presente l'importantissimo materiale di Nora. Ciò era in parte

•fetto della magrezza del rapporto sugli scavi del 1889-90,

n«n corredato da alcun disegno, e della mancanza di rapporti

sulle scoperte del 1901-1902. A queste deficienze si propone di

"Pplire la presente pubblicazione.

I*) Cfr. Notizie 1901, p. 380, e la nostra pianta generale
a <av. I.

terra coltivabile....... m. 0,50

strato argilloso con terra di riporto,
distinto da piani di calcinaccio

(epoca romana)...... » 0,80

strato sabbioso con frammenti di

stoviglie e deposizioni puniche . » 1,00

detriti rocciosi senza travamenti . » 1,00

sabbione......... » 1,55

Totale o altezza sul livello del mare m. 4,85

Negli strati superiori si rinvennero cocci romani
e campani, ma questi ultimi per la loro grande abbon-
danza si trovano a Nora dappertutto nella terra rime-
scolata dalla coltivazione ; lo strato romano era par-
ticolarmente designato da una piccola lucerna che il
piccone dei miei operai ridusse in frantumi, e da
alcune monetine del basso impero. Nel terzo strato
apparve una lunga anfora puntuta senza collo, disposta
orizzontalmente e contenente uno scheletro di bam-
bino ('); avanzi di scheletri adulti semplicemente
umati (o chiusi in casse di legno che andarono di-
strutte completamente?), ed uno scheletro di fanciulla,
presso il quale giacevano, e si rinvennero passando al
crivello la terra, due orecchini d'argento di bassa lega
ed una ottantina di minutissimi chicchi e tubolini da
collana, di paste vitree e smalti a vari colori. A tale
collana appartenevano pure tre pendaglietti-amuleti,
cioè una testa di sciacallo in pietra verdognola (stea-
tite?), un occhio d'Osiride in pastiglia bianca, una
mammella (o anforetta puntuta?) in pasta vitrea iri-
descente; infine un cilindretto vuoto di bronzo con
appiccagnolo, del genere di quelli tante volte rinve-
nuti in tombe puniche dell' isola (*), nei quali sole-
vano portarsi scritte geroglifiche e profilattiche. Presso

(') Frequente, e cornane all'ellenismo, è il rito dell'iyzv~
iQMftós, nè occorre qui recarne esempi. Fu verificato anche a
Cartagine, insieme col rito della umazione in semplice fossa
cavata nel terreno (cfr. Revue Archéologique 1889,1, p. 165 sgg. ;
1891, p. 51). Il rito seguito talora a Cartagine di proteggere
le deposizioni degli adulti con pezzi d'anfore, si ritrova a
Nora nella necropoli romana, ove per altro i pezzi d'anfora
sono adoperati misti ad embrici (Notizie 1901, p. 371 sgg.).

(2) Come pure a Cartagine e altrove, e spesso in metalli
nobili. Cfr. Perrot et Chipiez, Ilist. de l'Art, III, p. 238; i rap-
porti sui recenti scavi di Cartagine, passim, e in particolare
Gompte rendu de VAcadémie des Inscriptions et Belles-Lct-
tres, 1900, p. 176 sgg. (Gauckler) ; Revue Archéologique 1892,
II, p. 293-1 (oggetti simili trovati a Cadice) ecc.
 
Annotationen