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285

I,A NECROPOLI NEOLITICA DI MOFFETTA

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di uno presento la fotografia con quattro aperture
sugli angoli

Il collo cilindrico di un grande vaso a fiasco ha
il diametro di m. 0,22 ed è alto m. 0,15, di terra
rossa, col bordo che sporge un centimetro all'esterno.

Trovammo grossi pezzi del fondo globoso di questi
fiaschi, altri della spalla dove il corpo passa a for-
mare il collo, ma non fu possibile ricomporre un esem-
plare completo (')•

§ 4.

Pythoi.

Grandi vasi con pareti spesse che servivano pro-
babilmente per le provviste dell'acqua sono comunis-

Fig. 33.

simi. La fig. 33 rappresenta uno di questi grandi
recipienti che ha il diametro di m. 0,65. Lo trovai
con D. Samarelli a Monteverde (*).

Un altro simile, trovato nel fondo Gallo, n. 3
tav. I, lo pubblicherà il dott. Michele Gervasio.

Di un grande mastello col diametro di m. 0,42
ho trovato molti pezzi, ma non ho potuto ricompoiio

(') È probabile che tale forma siasi imitata dalle cucur-
bitacee e che contemporaneamente ai vasi di terra cotta si
adoperassero le corteccie di zucca secche, come fanno ancora
attualmente i contadini.

(a) Notizie scavi 1910, voi. VII, fase. I, p. 37.

perchè l'argilla di color rosso-pallido era mal cotta
e molto friabile. Sembra che i frammenti, rotto il
vaso, siansi calpestati per lungo tempo, perchè sono
corrosi sugli angoli: il grande cilindro termina col
bordo dritto e manca di ogni decorazione.

I grandi bottini hanno generalmente la superficie
decorata. Altri, spessi pure m. 0,02, sono fatti con
argilla mescolata a carbone, così che le due superficie
sono nere: la decorazione esterna venne fatta con pro-
fondi colpi di stecca lunghi m. 0,02 messi orizzon-
talmente. Il massimo spessore delle pareti di questi
grandi vasi è m. 0,04. L'argilla di color giallognolo
è poco cotta e si lascia intaccare facilmente colla
lima; questo fa comprendere che gli stovigliai non
potevano sempre disporre di un fuoco adatto per cuo-
cere i grandi pezzi.

Saggiando colla lima si trova che la superficie
esterna di questi vasi è più dura, il che ci fa com-
prendere come fossero cotti a fuoco libero colla fiamma
applicata esternamente. Generalmente i vasi neri si
rompono facilmente e si intaccano colla lima senza
difficoltà. Si trovano, ciò nulla meno, vasi neri duris-
simi che a mala pena si intaccano.

Intorno al bordo si faceva una decorazione spe-
ciale meno comune negli altri. Con una sgorbia, per
mezzo di due colpi opposti facevasi una cavità emi-
sferica col diametro di circa un centimetro e si esegui-
vano due o tre serie di cavità alla distanza di m. 0,02
dal bordo del vaso.

La fig. 34 A B C D rappresenta alcuni frammenti
di questi pythoi presi nella parte del loro orlo. La
medesima decorazione trovasi alla superficie di vasi
globosi colle pareti spesse da m. 0,01 a m. 0,015
ben cotti. Le fosse furono fatte con due colpi, col
primo si levò un poco di argilla, col secondo si com-
pletò l'incavazione tonda e questo secondo colpo
lasciò una sporgenza semicircolare sul fondo. Tali ca-
vità emisferiche hanno circa un centimetro di dia-
metro.

Talora la decorazione era fatta con fossette circo-
lari più piccole che hanno il diametro di solo mezzo
centimetro, come nella fig. 34 D, dove vedonsi due
serie di queste incisioni presso il bordo. Una piccola
sporgenza che appare come una macchia bianca nelle
due cavità della seconda linea a sinistra fa compren-
dere la tecnica di questo lavoro. Lo stovigliajo ado-
 
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