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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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un ippocampo è a mala pena riconoscibile nella zona
superiore della stele n. 21 ; dinnanzi a lui, sopra l'or-
nato ad onda, indice del mare, è rilevato a contorno
indeciso il piano della stele. Era quivi rappresentato
un serpente, o un delfino?

Al gruppo del serpente e dell' ippocampo attri-
buisco un concetto meramente decorativo; esso gruppo,
come appare, si riscontra per le stele bolognesi solo
in tardi esemplari, e confesso che non ne conosco
esempi nell'arte arcaica dell'Etruria centrale. Esso
gruppo è tuttavia una derivazione da ciò che si osserva
su frontoni di pitture tombali ; per esempio, nella
tomba cornetana dei Vasi dipinti, sul frontone, l'ip-
pocampo ed il serpente si susseguono. Questo mono-
tono avvicinameuto delle due bestie si trasforma nella
stele in un vivace gruppo di lotta. Se quello è adatto
al contorno allungato ed angolare del frontone, que-
sto è più acconcio al contorno più stretto e curveg-
giante di stele.

Infine un ippocampo crestato è esibito di fronte
alla figura di un Tritone nella stele n. 169 ('). e
forse il gruppo dell'ippocampo e del Tritone doveva
ripetersi sulla stele Arnealdi n. 61.

§ 6. Tritone, Tifone, Scilla.

La forma tritonica di uomo-pesce apparisce nelle
nostre stele sotto due aspetti diversi : o con la coda
pisciforme unica, o con la coda duplice assai allun-
gata a mo' di serpente. Il primo tipo tritonico è sulle
seguenti stele: n. 49 (zona inferiore), n. 61 (lato A,
zona superiore), n. 169 (lato A, zona superiore).

Il Tritone qui corrisponde pienamente alla figura
d'ippocampo, per quel che riguarda la parte pisci-
forme su cui si erge il tórso umano.

Poco riconoscibile è il Tritone nella stele n. 61;
nel n. 169 (tav. V) vediamo forme snelle nella loro
stilizzazione, che è appunto parallela a quella della
figura d'ippocampo (2). E pel Tritone delle nostre
stele siamo in grado di poter allegare un esempio che
ci ricordi il prototipo del Tritone dell'arte pienamente

(l) Per l'Hirschfeld è una figura tritonica femminile!

(a) Per la espressione del pesce sotto il Tritone, si con-
fronti la rappresentazione analoga su scarabeo a globulo, di
Berlino (Furtwangler, Gemmen, tav. XIX, 70).

sviluppata, le forme cioè dell'afoog ysqmv risalente
ali'Oannes assiro, al Dagon fenicio.

Nella sua espressione schematizzata il Tritone
della stele n. 49 (fig. 80) costituisce un riscontro per-
fetto con l'ippocampo che pure adorna la zona inferiore
del n. 11 (fig. 28); per la corrosione della pietra, la
parte umana è quasi irriconoscibile ; ma la parte
questo mostro, steso quasi orizzontalmente, collima
appieno, nella rettilineità dei contorni, con la parte
pisciforme dell'ippocampo della stele n. 11. Certo,
alla pari di questa stele, quella n. 49 deve essere
posta tra le più recenti, e nel secolo IV avanzato, e
questo in base anche alla rappresentazione mediana
principale.

Più interessante è l'aspetto del mostro sulle se-
guenti quattro stele: nn. 21, 86, 130, 188. Posto in
relazione ad altre figure è nei un. 130 e 188, isolato
nei nn. 21 e 86. E più arcaico nelle sue forme appare
il mostro nei due primi numeri che non negli ultimi.

Nel n. 130 (ta/. Ili), di fronte al guerriero che
snuda contro di lui il ferro, si erge il mostro visto di
schiena ed eretto sulle lunghe gambe serpentine ap-
puntite, intrecciantisi. Il profilo del volto esibisce
nella sua rozzezza di fattura tratti arcaici; nella as-
senza della fronte, nella sporgenza del grosso naso,
nella espressione quasi beffarda dei labbri, nei quali
il superiore era sprovvisto di baffi, mentre sotto l'infe-
riore è una linea leggiera rilevata, indice della barba,
espressa in origine mediante il colore.

Si agita il mostro; e la sua piccolezza di fronte
al guerriero ritengo che dipenda solo da cause spe-
ciali prodotte dalle proporzioni piuttosto grandi di
quest'ultima figura, perchè in realtà non avrebbe po-
tuto entrare nello spazio della stele un corpo mo-
struoso, di eguali misure del corpo del guerriero che
gli è di fronte.

Lo stesso mostro, con le medesime particolarità di
forme e di proporzioni, appare nella stele n. 188 (fig. 45),
dinnanzi alla figura di un defunto posto a cavallo. Ivi
tuttavia la stilizzazione è ancor più spinta, a mio av-
viso, che sulla stele n. 130, perchè con grandissima
regolarità ed uniformità le lunghissime spire serpen-
tine s'intrecciano l'una nell'altra per ben sei volte.

L'aspetto del mostro si palesa assai meno arcaico
nel n. 86 (zona inferiore); già il corpo suo non è eretto
verticalmente, ma è posto in linea orizzontale ; segui
 
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