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671

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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Nell'esemplare n. 79 si ha appunto un cavaliere
di tale tipo, in cui il cavallo solleva assai la zampa
destra anteriore, un po' meno quella corrispondente
posteriore ; il cavaliere, nudo l'imberbe capo, sta con
tutta forza vibrando la lancia contro l'avversario che
qui tuttavia non è espresso.

Tale è il tipo del cavaliere che, con leggerissime
varianti, appare costantemente ed uniformemente nelle
stele felsinee che esibiscono lotte tra cavalieri e ca-
valieri, tra cavalieri e pedoni. Esso tipo corrisponde,
tenuto conto della enorme distanza che separa le ma-
gnifiche stele ateniesi dalle rozze pietre felsinee, al
tipo esemplificato nella superba figura di Dexileos
della stele del Ceramico. Ora, come la figura di
Dexileos risale alle fonti dell'arte plastica di Fidia,
alle fonti pittoriche di Polignoto, ai fregi ed alle

metopc dei templi del primo artista e della sua scuola,
alle Amazonomachie dipinte su pareti o sui vasi po-
lignotei: così dobbiamo presupporre, per la intro-
duzione di questo tipo nel rozzo patrimonio artistico
degli scalpellatori felsinei, una età posteriore a quella
della prevalenza, nel medesimo patrimonio, del tipo

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arcaico e rigido, mantenutosi in Atene sino agli albori
del secolo V.

Per queste ragioni dovrei porre tra le seriori stele
felsinee quelle in cui appare questo novello tipo di
cavaliere, sia in azione di lotta, sia, come nella stele
n. 17, in rapporto con la grandiosa figura silenica di
cui pagine addietro feci cenno (Cap. Vili, § 4). A
ciò credo di essere confortato anche da altri dati
estrinseci od intrinseci riguardanti dette stele, dati di
cui in varie occasioni ho fatto parola.
 
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