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759 DI UNA ANONIMA C

L'anfora sovrastava di mezzo metro all'ustrino,
ripeteva il tipo globare del sep. 6, stava adagiata
con la bocca ad E, chiusa da scaglia ed appoggiata ad
un masso, come ad un cuscino. Vuota ancora a metà,
racchiudeva lo scheletro di un bambino di circa due
anni, coi piccoli molari, che cominciavano a spuntare.
Il gruppetto era esternamente segnato da un rozzo
cippo.

Sepp. 20 e 21. Fossa nell'arena cretacea dura,
protetta nella parte alta da un selciato di rozzi pezzi ;
sul fondo scheletro col cranio a ponente. Al livello
del morto si raccolsero frammenti di ceramica sicula
del 3° periodo, decorata a fregi lineari graffiti. Quasi
completo era soltanto lo scodellone fig. 18 col diam.
di 15 coi. e munito di ansa quadra emergente dal
labbro. Forse si tratta di uno schiavo o servo siculo,
sepolto al di sopra dei suoi padroni. Perocché, prolun-

Fig. 18.

gandosi la fossa in profondità, a m. 2,30 appare una
tomba a cappuccina, la quale racchiudeva due nudi
scheletri, deposti in senso inverso.

Sep. 22. Fossa rettangolare di forma netta e
precisa, aperta nel solito terreno arenario-cretoso, di m.
m. 2,00 X 0,88 ; dir. 240°-60°, con le guancie rive-
stite di piccola muratura, e sul fondo avanzi di un
letto di tegole. Parve frugata e perciò nulla diede.

Sep. 23. Scheletro in nuda terra, alla prof, di
soli cm. 40, cremato disteso, col cranio ad E magne-
tico; aveva alle spalle una holpe grezza.

Sep. 24. Proprio addossata al gruppo 20-21, e
ad un livello intermedio fra i due depositi alto e
basso, giaceva una tomba a cappuccina con la stessa
orientazione E-0, spettante ad una fanciulla, ada-
giata con cranio ad E, presso il quale si raccolsero
due orecchinetti in bronzo lunati, con pendente conico
saldato ; un tipo abbastanza ovvio nelle necropoli ar-
caiche di Siracusa, Megara e Gela. Stava altresì presso
il cranio un'anforetta di cm. 12 '/2 , con due riquadri

À SICULO-GRECA ECC. 7gQ

rossi nelle guancie, sui quali a f. n. di arte poveris-
sima in a) fig. di corridore; in b) idem, con perso-
naggio ammantato, forse un poa^eii;. Alla mano d.
giacevano, ridotti in frammenti, sei piccoli stamnoi
corinzii a fasciature, uno solo dei quali fu possibile
ricomporre, ed è in tutto simile al tipo Orsi, Megara
II//b., col. 184, fig. . Sempre nello stesso punto si rac-
colse un anellino di argento a verga cilindrica, che
si sviluppa in un castone a losanga (fig. 19).

Fig. 19.

Sep. 25. E il più ricco di tutto il gruppo da me
esplorato, e consisteva in un piccolo sarcofago di pietra
giuggiolena, portato da lontano, di ottimo taglio e delle
dimensioni di m. 1,04 X 0,40 largh., X 0.34 prof., il
quale giaceva a piccola profondità (cm. 30) ed in di-
rezione 20°-200°. La copertura non era di taglio
egualmente accurato, ma constava invece di una rozza
e grande sfaldatura di pietra rustica locale.

Un cadaverino, di cui si avvertirono deboli traccie,
col cranio a 20°, occupava solo due terzi della lun-
ghezza della cassa lapidea. Dentro la quale vi dovette
essere una controcassa, o per lo meno una copertura,
di legno, perchè lungo le pareti maggiori si segnalò una
quantità di chiodi in ferro, piegati a P ed a -r . ai
quali aderivano ancora libbre legnose.

Fig. 20.

Ai lati del cranio, dai cui denti si arguisce che
la bambina avesse circa tre anni di età, giacevano
due orecchinetti di oro gemelli (fig. 20); essi sono
del tipo detto a borsetta od a navicella, lungo la
costa della quale corrono tre cordoncini a treccia.
Questi modesti ma rarissimi giojelli sono di importa-
zione greco-orientale, e probabilmente arrivarono sui
monti herei per la via orientale dei commerci calci-
 
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