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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Orsi, Paolo: Di una anonima città siculo-greca: a Monte S. Mauro presso Caltagirone
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0436
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831

DI UNA ANONIMA CITTÀ SICULO-GRECA ECC.

832

La lamina robusta, spessa in media 2 millimetri,
fu spezzata e contorta dopo aver subita un'alta tem-
peratura, che la rese flessibile e pieghevole come un
cartone, senza però arrivare alla fusione anche par-
ziale. In più di un frammento si osserva l'impressione
violenta o la ferita recata da un corpo contundente e
tagliente, scalpello od ascia. La lamina, o le lamine
furono certo esposte ad un incendio; ed in fatto ad
alcuni dei pezzi aderiscono incrostazioni durissime con
avanzi di ceneri e carboncelli. La forma originale
era quella di una tabelletta rettangolare, di non grandi
dimensioni; e poiché possediamo due angoli superiori
di destra, ne consegue che le tabelle erano per lo
meno due. Tutti i frammenti, meno tre, sono scritti
su ambo le faccie ; malgrado l'unità formale delle
lettere, nitide e precise, malgrado le loro dimensioni

FlG.

Recto..........

.......ove......

......ixavtpe [rat?

......vai rig si.....

5.......TSTQCcfo \jSi.......

....... v làv óè......

....... avrà ho ........

.......re......

Verso, v. 3; deve essere un l finale; non può esser'

ed il modo di tracciarle a punta e con mano ferma,
forse con un punzoncino per la 0, la scrittura tra-
disce delle lievissime varianti, che accennano a mani
diverse, per lo meno due, quante, nella più ristretta
ipotesi, furono le tabelle.

L'illustre epigrafista senatore Domenico Compa-
retti ebbe la benevolenza di assumersi il non facile
còmpito della trascrizione, integrazione fin dove era
possibile, ed interpretazione del testo sopra gli accu-
ratissimi fac simili che io gli inviai, e che qui pub-
blico sviluppati in piano, cioè non tenendo conto delle
pieghe e delle arricciature che alcuni di essi pre-
sentano.

Frammento 1 (tìg. 82). — Dimens. mass. mm.
73 X G6.

82.

« V. 3 per [isfop .... ; scrittura »
« comune in iscrizioni arcaiche »
« V. 6 làv per iav beot. ».

D. C.

nè un y (C), né un x in fine di parola.

D. C
 
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