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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Galli, Edoardo: Avanzi di mura e vestigia di antichi monumenti sacri: sull'acropoli di Fiesole
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0474
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AVANZI DI MURA ECC.

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privo nel terreno piantato a cipressi, al principio del
pendio del colle, fra i primi alberi della cipressaia,
a sinistra del viottolo che fa seguito alla rampa del-
l'orto, distante una sessantina di metri dal convento,
una grande cisterna scavata nella viva roccia, e ostruita
fino alla bocca, che essi incominciarono a vuotare.
Prima ancora della soppressione degli ordini mona-

I lavori di vuotatura furono in seguito proseguiti
ed espletati a cura della Soprintendenza e sotto la
mia direzione, dal giorno 1° a tutto il 15 giugno
dell'anno successivo 1908.

Già fin dalla mia prima visita mi colpì l'abbon-
danza e l'omogeneità del materiale ch'era servito a
riempire l'antica cisterna, costituito quasi esclusiva-

Fig. 17. — Pezzo di una grossa colonna in pietra serena con una parte del fusto spianata,
estratto dall'antica cisterna dell'acropoli.

stici, verso il 1866, mentre si procedeva alla pian-
tagione dei cri pressi, i frati che erano a ciò adibiti
si accorsero della esistenza della cisterna, ma allora
non pensarono di vuotarla. Sopravvenuta poco dopo
la legge di soppressione delle corporazioni religiose,
non ne ebbero più l'opportunità.

L'impresa archeologica, iniziata animosamente dai
giovani, non fu portata a compimento subito per due
ragioni principali. L'estrazione del molto materiale,
fatto con mezzi non adatti, stancò ben presto le loro
forze; e d'altra parte la scoperta di alcuni frammenti
architettonici richiese l'intervento di un funzionario
della Soprintendenza degli scavi d' Etruria, e la tem-
poranea sospensione dei lavori.

Incaricato di riferire intorno a tale trovamento, mi
recai sul posto il 17 luglio 1907, dove potetti rac-
cogliere le necessarie notizie retrospettive, e fare uno
studio sommario del materiale estratto fino a quel
giorno.

mente di sassi lavorati e squadrati e di piccole bozze
di pietra serena locale, che certo dovettero essere
impiegate in qualche fabbrica. Insieme con questi
sassi, alcuni dei quali mostrano di aver subito l'azione
del fuoco, e con poca terra, penetrata con le acque
nella cisterna, erano stati anche estratti alcuni fram-
menti di lastra di marmo bianco e tre o quattro pezzi
di grossi embrici, dai margini rialzati, fatti di ar-
gilla rossiccia, ma nessuno aveva tracce di bollo figu-
lino. Il materiale più notevole però, fra tutto il pie-
trame estratto, si riduceva ai seguenti pezzi :

1. Grosso rocchio di colonna liscia, leggermente
restremata, in pietra serena, corroso e screpolato nel
fusto e alle estremità, della lunghezza di m. 2,06,
e del diametro di m. 0,96 (tìg. 17). Ha un quinto
circa della sua circonferenza spianato, come le co-
lonne addossate alle pareti della cella nei templi pseu-
doperipteri. La parte spianata è larga m. 0,44; il
diametro della colonna preso dal centro di tale parte
 
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