Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
477

IL SEPOLCRETO VISENTINO DELLE « BUCACCE »

478

altre località della regione etnisca meridionale, sono
invece spesso rappresentati prodotti vitrei di altro
genere, quali grani, tubetti tetragonali, rivestimenti
di fibule ecc., di pasta opaca e a zone alternate di
diversi colori.

Tutti però dove apparvero, ebbero sempre il carat-
tere di prodotti industriali esotici, data la loro scarsa
quantità e tenendo soprattutto conto della loro asso-
ciazione con scarabei e con immagini di divinità
egizie. Mi pare quindi assai fondata l'idea del Deche-
lette ('), che la fonte di tali oggetti debba ricercarsi
anche in Egitto o nelle regioni limitrofe.

Legno e osso.

Scarsissimi i materiali di legno e di osso in
queste tombe, dove come fu accennato innanzi si po-
terono raccogliere solo alcuni frammenti di armille
rigide di tipo primitivo

Eronzi fusi.

Fra gli oggetti di bronzo ottenuti per mezzo del
metallo fuso colato in una forma, bisogna prima di
tutto considerare quelli spettanti all' abbigliamento
della persona.

Per la quantità vengono in prima linea le fibule,
di varia grandezza, quasi sempre del comune tipo a
mignatta e a navicella, graffite con un sistema geo-
metrico che non presenta novità e particolarità no-
tevoli. Qualche volta le linee graffite sono disposte
in modo da imitare il rivestimento a formelle d'ambra
(cfr. tomba IO, n. 8), e in questo caso la dipendenza
da un tale tipo di fibule non si può mettere in dubbio.
Una sola fibula raccolta nella tomba a ziro 2, n. 4,
in luogo del graffito, esibisce quattro bottoncini rile-
vati sul dorso, e trova riscontro in un esemplare più
sviluppato e ricco proveniente dal territorio falisco (2).

Anche le poche armille di verghetta massiccia
rinvenute in queste tombe non si distaccano dal tipo
più antico, in diretta dipendenza dal primitivo anello
rigido chiuso. Gli esemplari che meglio mostrano tale
caratteristica sono quelli rinvenuti nella tomba 10,
n. 7; mentre in altri incomincia già un primo ten-
tativo di volgere il braccialetto a spirale per renderlo

(') Op. cit., II, pp. 368-372.
(a) Mon. Aut., IV, tav. X, 8

elastico (cfr. tomba 2, n. 1). Inoltre negli avanzi
frammentari della tomba 2, n. 6-a si rileva già la
tendenza di determinare bene le estremità dell'armilla,
segnandole con linee decorative graffite, analogamente
a quanto fu notato più sopra per le spirali da capelli
finite in sè stesse. Un notevole progresso di fronte
alle altre, rappresenta l'armilla frammentaria ritorta
a funicella della tomba 1, n. 1.

Una maggiore spigliatezza tecnica si nota invece
nelle spirali di filo di bronzo omogeneo per capelli,
rappresentate nelle tombe 1, n. 2; 2, n. 6-b; 3, n. 18;
10, n. 9 ('), e simili per struttura a quelle d'oro e
di argento; nonché nelle analoghe spirali della stessa
natura adoperate per assicurare la lancia in cima ad
un'asta lignea (cfr. tomba 1, n. 14, e 9, n. 2).

Nella classe dei gioielli enei rientrano anche i tre
anelli chiusi, non digitali però, uno liscio, ovvio, e due
di asticella ritorta a spirale della tomba 3, n. 17, e
gli avanzi di catenine, fra cui notevole per il tipo un
pezzo rinvenuto nella tomba 3, n. 18, composto di
due catenine di schema assai semplice a maglie di
doppi anellini, unite insieme, ogni due maglie, da altri
anelletti conlegati trasversalmente: schema questo
affatto diverso da quell'altro a doppia maglia lunga
che forma nel complesso una quadruplice treccia,
come fu riscontrato più sopra negli esemplari di ar-
gento (2).

In questa stessa classe inoltre debbono esser com-
prese le due rotelle da spilloni crinali rinvenute nelle
tombe 5, n. 2 e 8, n. 2.

La prima, frammentata, è una rotella _ traforata
del tipo di quelle che si possono vedere in De'chelette,
Manuel d'Arch. Préhist., pag. 323, fig. 126, 2-3; ma
l'altra, come fu accennato innanzi, sotto il numero re-
lativo del catalogo, è un oggettino di grande interesse,
perchè ci porge l'esempio di un complicato ed elegante
lavoro d'intarsio su bronzo (cfr. fig. 32). Il tipo del
disegno decorativo non è nuovo : due zone concentriche

(') Dette spirali non sono però localizzate solamente in
Etruria; per citare una località lontanissima da essa,'.ricorderò
che nella necropoli italica della « Torre del Mordillo », i se-
polcri della regione « S. Mauro » diedero in gran numero spi-
rali e catenelle di bronzo simili alle nostre.

(a) Esempi di simili catenine formate da maglie di doppi
anelletti si hanno anche in Navce: Cfr. Monum. Aut., IV,
tav. XI-14.
 
Annotationen