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19 cavernette e rtparì pre

Riparo della Fontana in località le Cese. — È
alto sul fosso una trentina di metri. Contiene una
sorgente perenne, abbastanza abbondante e forse fu
per questa ragione che si frequentò più di sovente
l'antro e se ne disperse il materiale tanto più che
l'antro non è molto grande (metri 8 di lunghezza per
3,50 di profondità). Si ricuperarono poche selci e
cocci di varia qualità mescolati, il che m'indusse a
troncare il saggio. È tuttavia da ricordare un esemplare
della ceramica mammillata, ricuperata anche da altri
depositi esplorati.

Caverna della Stipe, in località le Cese, -proprietà
Giuseppe Abbati. — È alta sul fosso una trentina di
metri. Assai interessante si è mostrata questa caver-
netta nascosta nella parte più selvaggia del fosso di
Acqua Santa. In pianta, si presenta irregolarmente
rettangolare, alla sinistra si prolunga in un diverticolo
risaliente infine a guisa di angusto pozzo, scavato
dall'acqua.

Era assolutamente intatta, e la regolarità delle
stratificazioni mi servì come un punto di riferimento
nelle ulteriori ricerche essendo stata una delle prime
esplorate. Fu completamente e attentamente vuotata;
quando lo scavo era tuttora aperto, fu disegnata e fo-
tografata da Ettore Traversari. disegnatore dell' Uf-
ficio degli scavi.

11 deposito conteneva tre strati archeologici ben
distinti tra loro da uno straterello affatto sterile.

Lo strato inferiore appartiene all'età della pietra;
esso ha dato abbondantissima l'industria litica che
ho ricordato per i precedenti depositi accompagnata
pure da enorme quantità di rifiuti silicei; ed anche
qui come ho fatto per i casi precedenti, il materiale
che non ho creduto asportare ho riseppellito nel londo
della caverna a destra. Il giorno 24 agosto 1916 men-
tre in piedi in mezzo alla caverna parlavo col Tra-
versari, l'operaio Nardi mi interrompeva per porgermi
una cuspide con peduncolo e alette. Il fatto mi col-
piva perchè dall'attento esame del riparo del Sambuco
che avevo poco innanzi terminato non mi era apparso
alcun oggetto con lavoro bifacciale come non avevo
avuto traccia di ceramica. Raddoppiata pertanto l'at-
tenzione, poco appresso si raccoglievano altre cuspidi
peduncolate e qualche pezzo di ceramica rozza. Non
si incontrarono cuspidi à cran. I campioni della ce-
ramica raccolta son da me descritti sotto i tipi Ay e

storici nell'agro falisco 20

Ai. In seguito, nell'angolo interno, di destra, profon-
damente incastrati in un avvallamento del terreno, si
trovarono i frammenti di un vaso globare a collo e
di una rozza olla: questo strato è pertanto segnalato
dalla associazione delle cuspidi alla ceramica, e a
prescindere dalle cuspidi peduncolate, esso corrisponde
allo strato inferiore.della Caverna dell'Acqua del Rio
Fratta e agli strati superiori del riparo Lattanzi e
di Terra Rossa sotto Piazza Castello.

Lo strato medio deve riferirsi all'età del bronzo
tenendo conto dei caratteri delle ceramiche ancora
fatte a mano, ma ben diverse dalla precedente e nel-
l'insieme corrispondenti a quelle del Riparo del Pi-
luccio e dello strato medio della Caverna dell'Acqua.
In questi casi, tali ceramiche si trovarono pure, ripe-
tiamolo, senza alcuna associazione alle selci, mentre
in altri depositi si trovarono più superficiali mesco-
late alle ceramiche dell'età del ferro. Lo strato medio
conteneva a sinistra un focolare nel quale raccolsi
qualche pezzo dì ceramica. Dalla parte destra è inte-
ressante ricordare un grande tegame quasi intero e al-
cuni pezzi decorati con grandi borchie (figg- 21 e 22).

Lo strato più alto conteneva qualche scarso coccio
dell'età del ferro, e una stipe del III o II sec. a. C ,
che sarà descritta a parte. Gli ex-volo erano special-
mente piedi, gambe, mani, idoli femminili, alcuni
rozzissimi altri di buona fattura, qualche membro
virile, il simulacro di un ragazzo in fasce ed una
grandissima quantità di vasi, pochi fini e piccoli, altri
della forma dei noti cinerari romani provvisti di co-
perchio. Tutti questi vasi si trovarono vuoti, ma po-
tevano aver contenuto qualche liquido costituente
l'offerta, il latte ad esempio. Di metallo, si trovò
soltanto una moneta imperiale.

La fig. 1 rappresenta lo stato dello scavo al 26
agosto 1916, con il grnppo centrale del materiale
della stipe, come fu scavato, soltanto poggiante su
un piano un po' inferiore a quello in cui fu effetti-
vamente raccolto.

Si deve avvertire che il materiale era in gran
parte affatto superficiale: il simulacro del bambino
fasciato si trovò appoggiato alla parete di fondo, evi-
dentemente come era stato messo, mancante solo della
testa affiorante. Un grosso e rozzissimo idolo seduto,
posto verso il fondo della grotta, in una specie di
nicchia naturale, di fronte all'unico punto che per-
 
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