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GLI SCAVI RECENTI NELL'ABITATO DI OSTIA

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delle quali due se ne conservano : una sembra essere
un Ercole interamente nudo, in color rosso cupo ; l'al-
tra è una figura muliebre nel consueto atteggiamento
delle sculture iconiche imperiali, con veste violacea
e manto verde chiaro. Dietro ciascuna delle due colonne
sono due riquadri rettangolari di color rosso cupo (l'uno
soprastante l'altro e divisi il superiore dall'inferiore
da una transenna) ; lastre marmoree su cui sono dipinti
i colonnati di una piccola esedra ; nella parte inferiore di
questi riquadri rosso-bruni, sono dei piccoli oggetti, tra
i quali si riconosce la forma di un rhyton. Le colonne sono
legate tra loro da un festone appeso ai lati di esse e che
ricade con abbondante convessità sul campo centrale.

È una pittura molto semplice, a fondi uniti ravvi-
vati da singole figurine e da pochi ornamenti : la parete
più conservata è quella di fronte alla porta d'ingresso ;
le traccie che restano sulle altre danno la ripetizione dello
stesso disegno, con la sola varietà dei motivi ornamen-
tali.

La stanza n. 9, aperta sull'ambulacro di fronte al-
l'atrio, ha un mosaico bianco e nero a motivo lineare
che ricorda l'intreccio di una stuoia : quattro rettangoli
e un quadratuccio uniti in trama.

Quanto al dipinto, potrebbe questa stanza chiamarsi
la sala gialla, dal colore di fondo delle sue pareti che
è possibile di pensare scelto intenzionalmente tra i co-
lori più chiari e rilucenti, data la poca luce che l'am-
biente riceve dall'unica apertura sull'ambulacro : come
ad esempio è a fondo bianco il vano ricavato all'e-
stremità dell'ambulacro e anch'esso privo di luce.

La decorazione ripete sostanzialmente i motivi già
descritti per l'ambulacro. Se non che qui quelle architet-
tate a forma di mobili, che danno la caratteristica del
tipo, sono legate tra loro da un maggior numero di
riquadri che riempiono gli spazi tra l'uno e l'altro di
essi. Nel mezzo di ciascuno dei tre campi in cui è ta-
gliata ogni parete, è un piccolo quadretto paesistico
di forma rettangolare nei campi laterali, di dimensioni
maggiori e di forma quadrata nel campo centrale delle
pareti. La pittura è, del resto, assai rovinata ; tanto
che fu necessario ridipingerla con quel sistema, che
sarà descritto nella casa di Bacco fanciullo (pag. 377, e
di ricoprirla con uno strato di calcina su cui probabil-
mente, come nel tablino della casa attigua, sarà stata
data una nuova colorazione. Di questa non fu però tro-
vata traccia : nei punti in cui era conservata, la scial-

batura si presentò bianca ; ne resta qualche avanzo tut-
tora, sebbene questa imbiancatura che si sfalda in la-
melle sottili non duri al contatto dell'aria.

Il tablino della casa è anche qui, come nella conti-
gua, non solo architettonicamente ma decorativamente
la più ampia e ricca sala dell'appartamento.

Il mosaico — in qualche punto rappezzato già in an-
tico, grossolanamente e senza cura del disegno - è di
una estrema semplicità. Degli ottagoni a fondo bianco
e aventi nel centro un quadratino nero sono definiti nella
loro forma geometrica da otto rettangoli neri alternati
con piccoli quadrati disposti a scacchiera, (fìg. 8, n. 1).

La decorazione pittorica di questo ampio tablino
non risponde invece alla semplicità del mosaico, anzi
è alquanto pesante e sovraccarica. Ne riunisco la de-
scrizione e l'esame con i dipinti del tablino della casa
di Bacco nel capitolo sull'arte decorativa ostiense.

Graffiti. — La mancanza di oggetti di arredo ca-
salingo e di corredo personale, quasi assoluta nelle abi-
tazioni ostiensi fino ad oggi scoperte, rende più gradita
e notevole la scoperta di graffiti, unica voce della vita
vissuta entro le pareti di questa casa. Ed è insolita sco-
perta. I pochissimi che abbiamo, figure o parole, non
buoni nò per scrittura nè per disegno nò per conserva-
zione e quasi tutti insignificanti, non empirebbero una
mezza pagina del Corpus.

Sono (pii raccolti negli ambienti di minore importan-
za. Nella camera a fondo giallo con accesso sull'ambu-
lacro (n. 9), le pareti sono deturpate da innumerevoli
segni senza significato : sono anteriori agli ultimi inqui-
lini della casa, perchè sottostanti a quella scialbatura di
calce e paretonio con cui furono ricoperti i dipinti già
alterati di colore e rovinati da segni grafici. La super-
ficie bianca che li nascose, quasi tutta ora caduta, ce li
rende alla luce.

Oltre a varii segni di cifre (una fila di X senza
apparente significato), si legge sulla parete sinistra:

H

MATOwN nepi^H

MACOY

e più oltre

TATP6A//T///TXT

circondate da barche disegnate con attenta cura nei
particolari della chiglia e della velatura e incise con un
tratto molto sottile.
 
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