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41(1

che essa aveva assunto, rispetto all'ufficio puramente
portuale di Porto, la diminuzione di quel commercio e
il trapasso della città al borgo, dell'ordinamento am-
ministrativo devono aver inferto un colpo violento al-
l'organismo di Ostia. Prescindendo per ora dalla prima
causa generale di decadenza, possiamo fondare sopra
abbastanza valide attestazioni l'ipotesi di una divisione
religiosa e civile avvenuta al principio del IV secolo
tra Ostia e Porto.

Mentre nel concilio di Roma dell'ottobre del 313, con-
vocato da Costantino, è presente il vescovo Maximus
ab Ostia, (*) nel concilio di Arles del 314 si notano ab
Ostiis i presbiteri Leontius e Marcorius, e ex porla al
urbe (secondo un altro ms. de loco qui est in portu Ro-
mae) il vescovo Gregorius (2). Se si pensa che niente
prova l'esistenza di un più antico episcopato di Porto
e che nel secolo XI l'antica città di Porto o una parte di
essa era denominata civitas constantiniana, e che de-
vono con tutta probabilità attribuirsi a Costantino le
mura di cinta di Porto stessa (3), è assai verisimile sup-
porre intervenuta per opera di Costantino stesso la di-
visione religiosa e amministrativa delle due città. Ap-
punto dopo il 314 alle denominazioni consuete di por-
tus Augusti o Troiani, di portus uterque o portus ostien-
sis, si sostituiscono quelle di portus Romae o urbis Romae
nel 324 (4), portus Romanus nel 354 (5), portus urbis
aetemae nel 364 (6), portus urbis sacrae nel 366 (7). Tali
appellativi, rivelando un distacco del porto da Ostia mo-
strano una maggiore coesione di esso con Roma, coesione
che implica una più imminente e diretta ingerenza della
capitale senza il tramite della amministrazione ostiense.
Non è da credere per questo che Porto sia diventata una
città quale era stata Ostia : probabilmente essa non si svi-
luppò molto di là dai confini che le dette Ostia stessa,
tenuto conto anche della decadenza dell'impero che
già s'annuncia. Fu Roma stessa, non Porto, che tolse
vita alla sua antica colonia anche prima che diminuisse
nelle sue stesse mura. Non poteva e non potè anche

(1) Monumenta velerà ad donai, hist. pertinentia ; in Migne,
voi. Vili, p. 747.

(2) Loc. cifc., p. 815-817 ; Harduin, Ad. Condì., I, p. 268.

(3) Cfr. l'esposizione e la discussione di queste testimonianze
in Paschetto, Ostia, p. 81 sgg.

(*) Cod. Theod. XIII, 5,4 : Etico, Cosmogr. p. 710, ed. Gronov.

(5) Ved. il cronografo di quest'anno, ed. Mommsen, p. 646.

(6) Cod. Theod. XIV, 22, 1.
(') ibid. XIY, 16, 2.

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oltre il quarto secolo fare a meno di un emporio com-
merciale qual'cra Porto, e cercò anzi di prolungarne
la vita ; ma credette di poterne prendere la diretta am-
ministrazione senza delegarla a Ostia. Gli epiteti suac-
cennati contengono un significato maggiore di quel che
sembra: il portus ostiensis, divenuto portus Romae,
non muore ; affretta la fine della città che ne aveva orga-
nizzato e disciplinato il funzionamento. In sostanza
le due amministrazioni che avevano presieduto al re-
golare traffico di Ostia, cioè alla cura del porto e alla
cura dell'annona, si fondono in una sola : Roma non può
più permettersi il lusso di mantenere una città anno-
naria, e riunisce in un solo e più piccolo centro tutta la
vita corporativa e amministrativa del suo emporio.

Questo inaspettato e rapido mutamento delle con-
dizioni di Ostia rispetto a Porto è pienamente affermato
dagli scavi attuali.

La crisi edilizia che colpisce la colonia, anziché pre-
sentarsi sotto forma di un lento e progressivo immiseri-
mento, si rivela come un fenomeno violento e tumul-
tuario. La nuova costituzione Costantiniana indebolisce,
sovverte, anzi, l'ordinamento e l'autorità stessa della
vecchia colonia. Non soltanto si sente finita la vita
della città che subisce quindi un precipitoso spopola-
mento ; ma il bisogno di organizzare alla meglio con
affrettata risoluzione e con scarsità di mozzi un centro
di puro lavoro umile e materiale, com'era Porto, in un
organismo di vita, può suggerire la demolizione stessa
di alcuni edifici la cui integrità non è più salvaguar-
data nè da interessi privati nè da interesse publico, con-
senziente o assente ogni autorità municipale. La vita
ostiense non s'arresta tutta d'un tratto : a malgrado
dell'esistenza di Porto, continua a viverci, forse raggrup-
pata verso il mare nei quartieri più nuovi, una scarsa
popolazione.

Tralasciando per ora di considerare le ragioni che
possono aver indotto Costantino ad accentrare a Porto
piuttosto che a mantenere in Ostia l'emporio commer-
ciale di Roma, si può dire che nel secondo decennio
del quarto secolo comincia tanto per Ostia quanto per
Porto una vita nuova. Fu certo decadente vita per
Ostia, questa che, iniziatasi nel secolo della decadenza
di Roma, non potè trovare neppure a Porto condizioni
favorevoli di rigoglio.

Per Porto poco o nulla ci dicono le scarse esplorazioni
fatte. Bisogna però riconoscere che una passeggiata

GLI SCAVI RECENTI NELL'ABITATO DI OSTIA
 
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