Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
IN ClilSl'l \NO f>KESSO TAIiANTo

genti, sono anzi ricche di suppellettili che hanno atti-
nenza con l'abbigliamento del morto ; e la scarsità,
dico quasi la mancanza di una tal classe di corredo fu-
nebre corrisponde al mutamento dei costumi, a cui
andarono soggetti gli eneolitici sotto le influenze della
nuova civiltà del bronzo, che quaggiù si venne propa-
gando dalle Terramare.

Succede pure non di rado di vedere che in tombe
preistoriche, e altresì meno remote, si mettessero di-
fese di cignale, si crede come trofei di caccia, o for-
s'anche come amuleti : analogamente ci è lecito di at-
tribuire alle due difese di cignale raccolte fra le schegge
di mi ossilegio a oltre m. 2,10 di profondità un simile
significato di offerta ai defunti.

Banchetti funebri. — Come nei sepolcri neolitici
dentro le caverne della Liguria si trovano frequente-
mente resti di bruti, interpretati quali vivande del
morto, così nelle tombe eneolitiche della valle Padana si
riscontrarono indizi del banchetto funebre in avanzi di
molluschi e di ossa bruciate d'animali fra ceneri e car-
boni (}). Relitti del pasto celebrato in onore degli
estinti si ebbero nella Buca delle Fate in provincia di
Livorno (2).

Vi è un ordine di monumenti, dove si riconoscono
tracce, di fuochi, che furono accesi sopra o accanto i de-
posti di ossa umane pel banchetto funebre o pei' al-
tri usi mortuari. Anche di codesti monumenti, quali la
Tana, della Mussimi in Borzano nella provincia di Reg-
gio Emilia, le caverne di Salomone e di Sant'Angelo
nella valle della Vibrata in provincia di Teramo, la
grotta del Diavolo a S. Maria di Leuca in provincia di
Lecce, la caverna Lazzaro in quel di Modica nella Si-
cilia, la caverna del Capo di Sant'Elia presso Cagliari
nella Sardegna, il Colini ha raccolto in una fruttuosa
sintesi le notizie, commentando il costume funerario
ivi osservato (3). Certamente in quelle grotte che rac-
chiusero ossilegi di morti, arse la fiamma del fuoco,
e questa non risparmiò gli avanzi umani, sui quali
rimasero i segni della bruciatura. Si volle vedere in ciò
una testimonianza del rito del sacrifìcio umano e del-
l'uso dell'antropofagia presso i cavernicoli; ma tale
tendenza, che fu per un momento in voga, non ebbe

buon successo e prevalse l'ipotesi di una semi-com-
bustione del cadavere, praticata sul posto stesso del
seppellimento. A tale interpretazione si attiene il Colini
per i casi degli eneolitici della. Tana della Mussimi e
della grotta di Sant'Elia, riportandosi a quanto simil-
mente fu praticato in tombe del periodo medesimo
nella Spagna e nella Gran Brettagna. Non esclude tut-
tavia «che molte volte le ustioni sopra gli avanzi
umani possano essere fortuite e dipendenti da fuochi
accesi pel banchetto funebre, e per altri motivi ri-
tuali » (M. E l'issel, che dentro la caverna delle Arene
Candide nel Finalese credette di trovar indizi dell'an-
tropofagia, si convinse poi che le bruciature riscon-
trale sulle ossa di parecchi scheletri furono cagio-
nate da focolari del banchetto funebre,perchè i fuochi
si accesero sopra le tombe, dove i mortali relitti affio-
ravano, coperti appena da. un leggero strato di ter-
riccio. Anche in Sardegna sul davanti della grotta eneo-
litica di Anghelu Rujo nei dintorni d'Alghero pare si
fosse acceso il fuoco per solennità e funzioni mor-
tuarie (2).

Nell'ossario della Tumarola si ebbero scimi sicuri
di banchetti funebri rituali.

Ho avuto già occasione di segnalare la esistenza
di cenere e carbone in mezzo al fondo della cavità.
A ni. 3,60 da! piano di campagna apparve appunto un
vero e proprio focolare, costituito di residui della com-
bustione in uno strato dello spessore di 5 centimetri
composto di cenere bianca mista con polvere nera di car-
bone. La estensione del focolare non si è potuta misu-
rare : si sono soltanto raccolti alcuni pezzi degli avanzi
del fuoco, che arse laggiù, in zollette di cenere carbo-
niosa, le quali sono leggerissime e facilmente friabili.
11 fuoco fu acceso direttamente sul nudo sabbione
tufaceo, e sopra, del focolare restavano frammenti di
carbone e ossa spaccate di animali, rifiuti di pasto.

Anche nel corridoio del dolmen di Bisceglie si tro-
varono avanzi di un focolare con ossa di bruti fram-
mentate e bruciate (3).

Un medesimo culto e culti affini collegano tutti que-
sti monumenti con le usanze religiose praticate nelle
sepolture dolmeniche, nelle cripte megalitiche e nelle

l'i Bull, di Paletti. Ann. XXIV, pag, 227.
(*) Ibidem, pp. 230-231.

(3) 1. e, pag. 24(3 su. con bibliografia nello note.

(») l. e, pag. 252.

f-) Mdiiiiih. d. Lincei, voi. XfX, col. I i3.
Gervasio, op. cir.. pag. 6 ss,
 
Annotationen