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541

MONUMENTI POLICLETE]

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tipi principali: Ercole, appoggiato alla clava come
nella celebre statua Farnese (*) ; Ercole seduto fra i
trofei, come nella statua di Palazzo Altemps a Roma (2) ;
Ercole che si incorona e con la clava appoggiata alla
spalla sinistra, tipo di probabile origine pittorica (3) ;
e finalmente l'Ercole policleteo. Specialmente vicini
a questo sono dei medaglioni di Antonino Pio (4), di
Marco Aurelio (5) e di Commodo (8), ma più interes-
sante di tutti è un medaglione di Massimiano Ercu-
leo (7) nel quale il tipo Barracco è ripetuto con fedeltà
nel motivo, salva l'aggiunta della solita leontea e della
barba (8), e nelle tipiche proporzioni (fig. 16). La figurina
è precisata come quella di Hercules Victor; è collocata
nell'interno di un tempio octastilo, ciò che, se pur ve
ne fosse bisogno, proverebbe che anche questa volta
si ò voluto imitare un tipo statuario, anzi il simulacro
di un tempio di Hercules Victor esistente in Roma. Nes-
sun dubbio dunque che il tipo Barracco è da identificare
con P« Hercules qui Romae » di Plinio.

*

* *

TI medaglione di Massimiano Erculeo permette
forse di rintracciare anche quale era il tempio dove era
collocata la statua di Policleto e di ricostruire un po' la
storia di quest'ultima.

Il Lugli, che per ultimo si è occupato delle varie
questioni attinenti il culto e i santuari di Ercole vin-
citore in Roma (9), assodato che la tradizione letteraria
parla di due soli templi, l'uno rotondo in stretta refezione
con Vara maxima, del quale, in passato, furono anche
trovati i ruderi nei pressi di S. Maria in Cosmedin,
l'altro di forma ignota, ai piedi dell'Aventino, presso la

(') Guida Ruesch, n. 280, p. 90 sgg. ; Br, Br. tav. 285 : Bulle,
sch. M. col. 13G sgg. e tav. 72.

(2) A. Kalkmann, Proportionen d. Gesichts, p. 74 sg. e tav. [,
II ; P. Arndt. in Br. Br. testo alla tav. 612-613 (1909), ivi la lette-
ratura anteriore.

(3) M. Della Corte, Ercole e l'ara massima in un dipinto pom-
peiano, in Meni. R. Acc. di Napoli II (1913), parte II, p. 167 sgg.

(*) Fr. Gnecchi, i medaglioni romani, II, Milano, 1912, p. 45, 2.
(*) Gnecchi, op. cit., p. 37, n. 70, tav. 64, 2.
(8) Gnecchi, op. cit., p. 55, n. 32 e tav. 80, 4; Cohen, Commodo,
n. 207.

(') L. Rizzoli, in Bull. Museo Civico di Padova, XIIT(1910),
p. 123 sgg.

(8) L'aggiunta della barba è dovuta certo all' assimilazione
dell'imperatore col nume, abituale in questo periodo.

(») G. Lugli, in Bull. Ass. arch, romana, V (1916), p. 108 sgg.

porta Trigemina, all'incirca dove l'attuale via di S. Sa-
bina sbocca sulla Sahara Vecchia, riconosce quest'ultimo
in un medaglione di Antonino Pio (*) e nel medaglione
di Massimiano Erculeo sopraricordato. Inoltre poiché
il tempio dell'ara massima si sa essere stato innalzato
da un Ottavio Erennio, mentre nulla risulta per il
tempio di porta Trigemina, che pure, a giudicare dalle
monete, sarebbe stato tanto grandioso, pensa che
questo sia lo stesso, che una nota iscrizione dice de-
dicato da L. Mummio (2).

Peraltro l'iscrizione dedicatoria di L. Mummio venne
trovata sul Celio, dove altri monumenti attestano l'esi-
stenza di un culto di Ercole vincitore : l'iscrizione C.I.L.
VI, 330, trovata verso Porta Maggiore, ricorda esplicita-
mente Ercole vincitore; l'altra VI, 30888 trovata ai
SS. Quattro Coronati, cioè in pieno Celio, ricorda dei
magistri herculanì che curarono l'esecuzione di speciali
ludi, il che fa pensare ad un culto locale di notevole im-
portanza: in un'altra iscrizione(3) accanto a un Giove
Celimontano e a un Genio Celimontano è ricordato un
Ercole Giuliano (Miei rilievo, che accompagna l'iscrizione,
la figura di Ercole ricorda alquanti» il tipo policleteo;
infine dallo stesso luogo dove fu trovata l'iscrizione
di L. Mummio provengono una testa, di Hercules victor
<»ra al Vaticano (*) e una colonna che reggeva un dono
votivo ad Ercole (6). Non si può dunque escludere che
esistesse un terzo tempio di Ercole vincitore sul Celio,
dedicato da L. Mummio. Il silenzio delle fonti letterarie
naturalmente non è un argomento sufficiente per negarlo
senz'altro, perchè può darsi benissimo che in progresso
di tempo abbia mutato denominazione e che a noi sia
noto solo con la denominazione più tarda (6). Infine
non è da tralasciare che nel medaglione di Antonino Pio
citato dal Lugli, nel quale riappare un tempio di Ercole
vincitore quadrangolare e quindi diverso da quello ro-
tondo dell'ara massima, Ercole è rappresentato in un
altro dei quattro tipi da noi distinti, quello pittorico con
la leontea e con la clava nella sinistra, e il tempio sembra
un tetrastilo pseudodiptero, anziché un octastilo, quale

(1) Cohen, Anton. Pio, 213 ; Gnecchi, op. cit., 11, tav. 45. n. 3.

(2) C. I. L., V2, 541; VI1, 331 : Amelung, Vatic. Museum, lì,
p. 47 ; Helbig, Fiihrer, V, a. 130, p. MI sg.

(3) Bull. Com. XV (1887), p. 314 sg.

(4) Amelung, vatic. Museum. II, 1908, p. 533 sg., n. 346.

(5) C. I. L., VI. 302.

(6) L'Amelung, vatic. Museum, II, 1908, p. 534 pensava al
tempio di Hercules Sullanus : Jordan, Topographic, II, p. 129.
 
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