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FIDIA IN ETRURIA
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noi riprodotta alla fig. 24, con Perseo che - dopo avere
uccisa la Gorgone, della quale reca in mano il capo
reciso - si appresta a liberare Andromeda dalla minaccia
del mostro marino Del terribile essere non si vede
altro che la testa, di natura indistinta - tra cinghiale (2)
non così profondo peraltro da cancellare le caratteristi-
che della primitiva concezione.
È chiaro dunque che se noi vogliamo conoscere l'arte
di Polignoto e dei suoi più fedeli seguaci, compreso
Fidia, il quale si rivelò eccellente pittore (x) anche quando
e cavallo - però piantata sul pavimento della scena
in man'ora analoga alle sopraddette sculture di Fidia.
La presenza della Lasa lucifera a destra, con armille
etnische e torques, la quale inoltre si è fregiata di pic-
cole ali sul capo, simili a quelle imposte sul petaso
di Perseo, è sufficiente a denotare che il quadretto d'ori-
gine greca ed inspirato allo stile della megalografia at-
tica, subì in Etruria un processo di contaminazione,
(*) Cfr. Korte, I Rilievi delle Urne etrusche, II—1, pag. 103,
tav. XXXIX-2: Firenze, palazzo Antinnri.
(2) Come si vede sul frammento di olpe corinzia proveniente
da Caere, ed ora nel Museo ili Berlino: cfr. 0. Rayet e M. Colli-
gnon, La Céramiqye Qrecque, pag. 75, fìg. 38.
scolpiva, non dobbiamo trascurare le opere della scul-
tura - sia pure industriale come è quella delle urne -
le quali serbano elementi copiosi e preziosi ragguagli
per questo scopo, talvolta ancora più genuini ed efficaci
di quelli tramandati dai vasi dipinti.
Ma proseguiamo nella nostra indagine per rintrac-
ciare altre prove.
Il frontone di Talamone offre, intorno al gruppo
della quadriga di Anfiarao, tre demoni etruschi, fem-
minili, aligeri, simili fra di loro, con la parte inferiore
(!) Per l'attitudine giovanile di Fidia alla Pittura, cfr.
Plinio, Nat. Hist., XXXV, 54.
FIDIA IN ETRURIA
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noi riprodotta alla fig. 24, con Perseo che - dopo avere
uccisa la Gorgone, della quale reca in mano il capo
reciso - si appresta a liberare Andromeda dalla minaccia
del mostro marino Del terribile essere non si vede
altro che la testa, di natura indistinta - tra cinghiale (2)
non così profondo peraltro da cancellare le caratteristi-
che della primitiva concezione.
È chiaro dunque che se noi vogliamo conoscere l'arte
di Polignoto e dei suoi più fedeli seguaci, compreso
Fidia, il quale si rivelò eccellente pittore (x) anche quando
e cavallo - però piantata sul pavimento della scena
in man'ora analoga alle sopraddette sculture di Fidia.
La presenza della Lasa lucifera a destra, con armille
etnische e torques, la quale inoltre si è fregiata di pic-
cole ali sul capo, simili a quelle imposte sul petaso
di Perseo, è sufficiente a denotare che il quadretto d'ori-
gine greca ed inspirato allo stile della megalografia at-
tica, subì in Etruria un processo di contaminazione,
(*) Cfr. Korte, I Rilievi delle Urne etrusche, II—1, pag. 103,
tav. XXXIX-2: Firenze, palazzo Antinnri.
(2) Come si vede sul frammento di olpe corinzia proveniente
da Caere, ed ora nel Museo ili Berlino: cfr. 0. Rayet e M. Colli-
gnon, La Céramiqye Qrecque, pag. 75, fìg. 38.
scolpiva, non dobbiamo trascurare le opere della scul-
tura - sia pure industriale come è quella delle urne -
le quali serbano elementi copiosi e preziosi ragguagli
per questo scopo, talvolta ancora più genuini ed efficaci
di quelli tramandati dai vasi dipinti.
Ma proseguiamo nella nostra indagine per rintrac-
ciare altre prove.
Il frontone di Talamone offre, intorno al gruppo
della quadriga di Anfiarao, tre demoni etruschi, fem-
minili, aligeri, simili fra di loro, con la parte inferiore
(!) Per l'attitudine giovanile di Fidia alla Pittura, cfr.
Plinio, Nat. Hist., XXXV, 54.