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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 9,1) — Arezzo, 1769 [Cicognara, 2497-9-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30674#0126
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Tragedie, nelle quali il gruppo, o io Icioglimento ci appaja imposL
hbile, o inverihmile; noi allora proviamo nausea, o dispiacere, e
accuham d'ignoranza, o di poca accortezza il Poeta. Avviene lo
Redo ne*Poemi Epici; ne lasciarono gli antichi di condannar Ome-
ro, perchè faccia, che quei di Corfù portino fuor di nave, e depon-
gano Ulihe sui lido, lenza ch'egli mai li dessi dai sonno, e poi se
ne partano lenza dargli addio: il che non è verilimile, nè in ciò
par che Omero ha basìevolmente difeiò da Arinotele nella Poetica.
A hne adunque di trovar'avvenimenti mirabili, e Immagini (a)
sontuose, nobili, e nuove, che nel medehmo tempo appajano Veri-
Umili, convien molto hudiare i Regni della Natura, e poi rappre-
sentare ciò, che in ehi alia Fantaha Poetica, e al Giudizio sembra
più compiuto, perfetto, e raro, ma Vero, o Verilimile. Chi perciò
rapprelentahe un'uomo, che con un sol calcio alzahe in aria un giu-
mento, e lo gettahe lungi un miglio, come abbiamo ohervato che
h lece dall'Arioho: chi ne rapprelentahe un'altro, che con un sol
cenno, o grido Ipaventalse tutto un'esercito combattente, e Iparlo
per una vaila campagna^ come fa nell'Iliade Achille; uscirebbe age-
volmente fuor de'confini della Natura, quando il primo non si di-
cehe per far ridere, e qualche Intelligenza del Mondo superiorc non
li hngehe assiliente al secondo. Imperciocché noi lappiamo ciò ehere
impohìbile, e inverihmile ne'Regni della Natura. Cosi nelle Idee
univcrlali della Natura un'uomo nobile, fortihimo, e di valore spe-
rimentato ha da incontrar coraggìosamente la morte, quando egli
non può lenza viltà schivarla. Perciò sembra ad alcuni, che poha
diffìcilmente salvarh Omero dal peccato di poco buona imitazione,
allorché ci rapprelenta. Ettore uomo prode, nobile, e avvezzo a pe-
ricoli, vilmente, e vergognosamente pien di paura fuggire al primo,
e sole alpetto d'Achille, in faccia del padre, e di tutti i suoi Tro-
iani. Anzi fa, che al solo apparir di Patroclo, vehito coll'armi d'
Achille, Ettore h metta in fuga, e persuada il reho de'Trojani a
far lo hello. Altro giudizio, dicono ehi, mohrò Virgilio, benché
imitahe in tale impresa Omero, Vero è, ch'egli fa fuggir Turno
avanti ad Enea; ma sblamente dappoich'egli è rimalo lenza spada,
e unicamente per trovar nuove armi da difenderli incontro al nemi-
co. Non troppo acconciamente ciò h hnse, per lor parere, dal Gre-
co Poeta; ne il gran dehderia d'aggrandire, e far maravighoso il
valor
(g) yoHfKo/c. ] Quesia parola .TcyfMo/c si sitol dire d'un banchetto, o d'al-
tra cofh di colio, dai Latino yz;wAo/ky. Non è adoprata da°li antichi; e in queho
(entimcnto è alquanto impropria. Avrei detto e hmili.
 
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