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Real Museo Borbonico — 7.1831

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Tavola I - LXIII [Text und Tafeln]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10973#0140
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VOL. VII. TAV. XXIII. 5

derlo qui ornato di grazioso rabesco mi ricorda
che il lusso portò ben presto la sua vanità nel
dominio della morte sì che, appena valica P età
di Solone, uria legge dovè proibire agli Ateniesi di
ergere un sepolcral monumento (i) più sontuoso
di quel che in tre giorni dieci lavoratori far lo
potessero. Dal che si trae chiaro che sepolcrale
sia l'uso di questo vaso, ed aggiungo fatto a bella
posta per onorar la memoria di quella donzella
che nel diritto di questo monumento sotto il tem-
pietto star veggiamo. La quale spenta rappresen-
tarono come viva in quelle occupazioni in cui per
la freschezza dell' età soleva trovarsi più spesso,
affinchè quel dipinto agii spettatori ne fosse la
biografia in compendio. Così in Trezene sul mo-
numento di Pitteo vi era scolpito egli e i due
suoi consiglieri sopra tre sedie in atto di giudicare.
E perciò in siffatti monumenti consecrati a qualche
guerriero, questo rappresentato vediamo in atto di
armarsi. E per la ragione medesima la nostra don-
zella fu qui effigiata tenendo le cose che più care
le erano; cioè lo specchio da vagheggiarvi le sue

(i) Cic. Legg. II. 26.
 
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