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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 12.1906

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Bacci, Augusto: Ulteriori osservazioni sulla basilica nomentana di S. Agnese
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https://doi.org/10.11588/diglit.19820#0091
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BASILICA NOMENTANA DI S. AGNESE

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verso la Salaria, come può vedersi dall’attiguo vicolo di Filo-
marino, e perciò fu impossibile erigere l’abside in altra parte,
all’infuori di quella, ove eravi maggiore altezza di tufo Chè
non recedo dalla mia ferma convinzione, essere stata la primi-
tiva basilica costantiniana di S. Agnese del tutto sotterranea,
essendo a ridosso di un’altura tagliata da Onorio per la sua
nuova costruzione, la quale, sebbene a livello più alto e di al-
tezza assai grande, resta ancora per due terzi inviscerata nel
rialzo del terreno 2.

1 Un esempio analogo, sebbene non si tratti di una vera e propria
basilica, ci è somministrato dalla cripta dei SS. Felicissimo ed Agapito
in Pretestato, ove per le condizioni del luogo, il sepolcro dei martiri
sta in fondo, e un’abside, di faccia, anch’essa, come a S. Agnese, attra-
versata da un passaggio.

2 Costantino, oltre la basilica lateranense (secondo il Lib. Pontif.),
eresse altre 5 basiliche, tutte ad corpus cimiteriali, per le quali dovè
necessariamente adattarsi alle circostanze del luogo, rimanendo fisso il
principio di non rimuovere i corpi santi. Le basiliche dei principi degli
Apostoli si prestavano a lavori più sontuosi, oltreché per la dignità dei
titolari, anche per essere le loro reliquie deposte in un’area alla super-
ficie del suolo. Al Vaticano anzi, dovè fare un edilizio sì grande p'er
abbracciare nel luogo santo e il luogo della sepoltura e del martirio di
S. Pietro, nonché quello ove Nerone immolò Vingens multitudo cliristia-
norum, di cui parla lo storico romano. Per le altre basiliche costanti-
niane di S. Lorenzo, Pietro e Marcellino, Agnese, la cosa era ben diversa,
poiché la profondità del luogo ove giacevano i sacri corpi e le cata-
combe che lo circondavano, imposero a Costantino di farle sotterranee
e di contenersi entro limiti modesti per non distruggere buona parte
del cimitero rispettivo. Una prova di quanto dico, per S. Lorenzo, ci é
data dal Lib. Pont., ove narrandosi le deposizioni di Sisto III (a. 440)
e di Uaro (a. 468) si dice che avvennero in crypta, quindi in luogo del
tutto sotterraneo; e si sa che detti Papi furono sepolti nella basilica
costantiniana ad corpus. Cosi per S. Pietro e Marcellino, ove il silenzio
unanime degli itinerari che menzionano soltanto l’oratorio di S. Tiburzio
e il mausoleo di S. Elena, superstiti dopo le devastazioni gotiche, le
nessune traccie della pretesa grande e magnifica basilica costantiniana
sopra terra, mi pare che non lascino alcun dubbio. E le colonne ivi
rinvenute, possono avere appartenuto all’oratorio di S. Tiburzio, o me-
glio ancora ai sepolcri degli equites singuìares. Così avvenne di certo
anche a S. Agnese, ove la sotterraneità della basilica, e per quanto
ho detto nel trattare il mio articolettc, e per il confronto con S. Lo-
 
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