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O. MARUCCHI
indicato dalla lettera m, e se ne può vedere poi la fotog-rafìa
nella tavola VII.
Ora, dopo un accurato studio del nuovo raonumento, io non
dubito di atfermare clie questo sepolcro è di g-rando importanza
non solo, ma che esso presenta tutti quei carattcri i quali con-
vengono precisamente al sepolcro del papa Zeffirino ; ed affermo
che se vi fosse difficoltà per riconoscervi il primitivo sepolcro
di lui, non ve ne può essere alcuna per ravvisarvi quello che
fu indicato negli itinerart del secolo settimo e che poteva es-
sere stato ricomposto nel medesimo luogo nei tempi della jiace.
Questo sepolcro m infatti sta proprio innanzi all’abside cen-
trale della cella tricora G, e consiste in un grande sarcofago
racchiuso dentro un masso di muratura e posto ad un livello pro-
fondo di circa 2 metri sotto il piano attuale della tricora
(tav. VII). Una tale posizione intanto indica per prima cosa
un sepolcro importante e principale; e che sia così può dedursi
anche dal fatto che nelle altre due absidi laterali della nostra
tricora non si è trovata la traccia di alcun altro sepolcro. È
certo pertanto cbe la tricora G non fu un mausoleo per sepolcri
di eguale importanza, ma fu bensì un edificio in cui primeg-
giava un sepolcro m nel fondo e dove poi nello spazio centrale
a, b, c, d, si praticarono altri sepolcri di importanza minore.
Ora tutti riconoscono, ed anche il Wilpert arnmise nel recente
suo scritto, che la cella tricora G dovette servire al culto in
memoria di Sisto II ] ; e siccome il Wilpert stesso ha constatato
che nel centro clella tricora suddetta non vi fu mai un altare,
così è necessario concludere che questo altare doveva essere
collocato nell’abside di mezzo. E posto ciò è certo che ìl sepol-
cro m venendo a corrispondere sotto l’altare non potè essere
che un sepolcro tenuto in venerazione.
Die Papstgrdber, ecc., pag. 81.
O. MARUCCHI
indicato dalla lettera m, e se ne può vedere poi la fotog-rafìa
nella tavola VII.
Ora, dopo un accurato studio del nuovo raonumento, io non
dubito di atfermare clie questo sepolcro è di g-rando importanza
non solo, ma che esso presenta tutti quei carattcri i quali con-
vengono precisamente al sepolcro del papa Zeffirino ; ed affermo
che se vi fosse difficoltà per riconoscervi il primitivo sepolcro
di lui, non ve ne può essere alcuna per ravvisarvi quello che
fu indicato negli itinerart del secolo settimo e che poteva es-
sere stato ricomposto nel medesimo luogo nei tempi della jiace.
Questo sepolcro m infatti sta proprio innanzi all’abside cen-
trale della cella tricora G, e consiste in un grande sarcofago
racchiuso dentro un masso di muratura e posto ad un livello pro-
fondo di circa 2 metri sotto il piano attuale della tricora
(tav. VII). Una tale posizione intanto indica per prima cosa
un sepolcro importante e principale; e che sia così può dedursi
anche dal fatto che nelle altre due absidi laterali della nostra
tricora non si è trovata la traccia di alcun altro sepolcro. È
certo pertanto cbe la tricora G non fu un mausoleo per sepolcri
di eguale importanza, ma fu bensì un edificio in cui primeg-
giava un sepolcro m nel fondo e dove poi nello spazio centrale
a, b, c, d, si praticarono altri sepolcri di importanza minore.
Ora tutti riconoscono, ed anche il Wilpert arnmise nel recente
suo scritto, che la cella tricora G dovette servire al culto in
memoria di Sisto II ] ; e siccome il Wilpert stesso ha constatato
che nel centro clella tricora suddetta non vi fu mai un altare,
così è necessario concludere che questo altare doveva essere
collocato nell’abside di mezzo. E posto ciò è certo che ìl sepol-
cro m venendo a corrispondere sotto l’altare non potè essere
che un sepolcro tenuto in venerazione.
Die Papstgrdber, ecc., pag. 81.