STUDIO SULLA NUOVA SILLOGE DI CAJIBRIDGE
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cordo della prima predicazione apostolica; giacchè specialmente
il verbo disce allude evidentemente al ricordo di un insegna-
mento.
Ma ora faccio anche osservare che le parole mundi vitare
procellas contengono un concetto analogo a quello espresso
nella frase che leggiamo nell’epigramma in onore dei martiri
Felice e Filippo.
Cultores Domini Felix pariterque Fhihppus
Hinc virtute pares contempto principe mundi ecc.
Si potrebbe pertanto pensare che le parole mundi vitare
procelìas fossero ispirate al poeta dalla vicinanza del carme dei
martiri Felice e Filippo; e siccome l’epigrafe di questi martiri
stava senza dubbio ad S. Silvestrum, così anche da questa osser-
vazione potrebbe ricavarsi un’indizio che l’iscrizione Sumite
stesse nel luogo medesimo.
Tutto ciò prova fìiio alla evidenza che il senso primitivo
della nostra iscrizione è quello di metterla in relazione alFa-
postolo Pietro; ed infatti così fecero il De Rossi, il Grisar ed
altri, ed ultimamente anche il P. Bonavenia il quale vi scrisse
sopra un opuscolo h
Ma ora in seguito alla scoperta del codice di Cambridge
il P. Bonavenia ha cambiato parere ed ha esposto una nuova
spiegazione riferendo l’epigrafe alla fabbrica di quel battistero
di Simmaco ed all’arcangelo S. Michele presso la cui chiesa
stava il battistero suddetto 1 2.
Sono lieto in primo luogo che il ch. Bonavenia ammetta che
la chiesa di S. Michele, a cui nel codice di Cambridge si unisce
la iscrizione Sumite perpetuam, sia quella presso S. Pudenziana
nel vico patricio: ed io ne sono lieto anche per la stretta re-
lazione che avea questa ultima chiesa con il cimitero di Pri-
1 La silloge di Verdun e it papiro di Monza, ece. ». Roma, 1903.
2 Y. Osservatore Bomano del 6 giugno 1910.
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cordo della prima predicazione apostolica; giacchè specialmente
il verbo disce allude evidentemente al ricordo di un insegna-
mento.
Ma ora faccio anche osservare che le parole mundi vitare
procellas contengono un concetto analogo a quello espresso
nella frase che leggiamo nell’epigramma in onore dei martiri
Felice e Filippo.
Cultores Domini Felix pariterque Fhihppus
Hinc virtute pares contempto principe mundi ecc.
Si potrebbe pertanto pensare che le parole mundi vitare
procelìas fossero ispirate al poeta dalla vicinanza del carme dei
martiri Felice e Filippo; e siccome l’epigrafe di questi martiri
stava senza dubbio ad S. Silvestrum, così anche da questa osser-
vazione potrebbe ricavarsi un’indizio che l’iscrizione Sumite
stesse nel luogo medesimo.
Tutto ciò prova fìiio alla evidenza che il senso primitivo
della nostra iscrizione è quello di metterla in relazione alFa-
postolo Pietro; ed infatti così fecero il De Rossi, il Grisar ed
altri, ed ultimamente anche il P. Bonavenia il quale vi scrisse
sopra un opuscolo h
Ma ora in seguito alla scoperta del codice di Cambridge
il P. Bonavenia ha cambiato parere ed ha esposto una nuova
spiegazione riferendo l’epigrafe alla fabbrica di quel battistero
di Simmaco ed all’arcangelo S. Michele presso la cui chiesa
stava il battistero suddetto 1 2.
Sono lieto in primo luogo che il ch. Bonavenia ammetta che
la chiesa di S. Michele, a cui nel codice di Cambridge si unisce
la iscrizione Sumite perpetuam, sia quella presso S. Pudenziana
nel vico patricio: ed io ne sono lieto anche per la stretta re-
lazione che avea questa ultima chiesa con il cimitero di Pri-
1 La silloge di Verdun e it papiro di Monza, ece. ». Roma, 1903.
2 Y. Osservatore Bomano del 6 giugno 1910.