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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Antica — Roma: Tipografia delle belle arti, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.68900#0197
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Ponte Fabbicius, o Quattro Capi 177
e di questo nome incontrasi una memoria fin dal seco-
lo XIII. nella storia di Sabba Malaspina lib. V. c. VI,
e si trova usato ancora nel secolo XV. leggendosi nel
Diarium inserito dal Muratori Rerum Ital Script.
T. XXIV , che papa Giovanni XXIII. entrò in Roma
ai 12 di aprile 1’ anno 1411 per la porta s. Pancrazio
a cavallo, e passò pel ponte de’ Giudèi, Campo di Fiore,
e ponte s. Pietro : et equitavit per pontem ludaeorum
et per Campum Florae, et venit per pontem s. Petri.
E su tal proposito della vicinanza degli Ebrei debbo no-
tare, che fin dall’ anno 1019, Benedetto Vili, nella bol-
la diretta a Benedetto vescovo portuense , riferita dall’
Ughelli Italia Sacra T. L designando i confini della
giurisdizione del vescovo portuense , che comprendeva
la Isola Tiberina e tutto il Trastevere, risalendo il fiu-
me, nomina ciascun ponte, che incontrava, e prima il
ramo del ponte già Sublicio, ed allora rotto, poi P ar-
co medio del ponte di s. Maria, oggi rotto pur esso, e
dopo questo 1’ odierno ponte Quattro Capi, che indica :
et ad medium pontem, ubi ludaei habitare 'videntur.
Oggi dicesi ponte Quattro Capi pei’ gli ermi quadrifron-
ti di Giano , che presso le due teste di esso si ravvi-
sano. Questi presentano incastri per contenere barrie-
re di ferro, o di bronzo : ora siccome nelle vicinanze
del ponte fu il tempio di Giano Gemino nell’ Argile-
to se ne conosce perciò la provenienza. Potrebbe ancor
credersi, che in origine servissero per le barriere stes-
se, o parapetti del ponte , e che in tal modo venisse-
ro effigiati per la ragione medesima della vicinanza del
tempio. E di tale uso si ha una prova in quella par-
te del parapetto antico, che rimane nel ponte Salario,
dove veggonsi questi cippi , grossolani come portava
la epoca , rotondati nella parte superiore ed in quella
parte è grafita la croce, o un fiore : le pietre poi de’
 
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