212 Popolazione di Roma
re ridotti a ben, poche migliaia , giacché sarebbe co-
sa impossibile forzare anche 50, o 60 mila individui a
trasmigrare tutti ad una volta ed in uno spazio di tem-
po ristrettissimo come quello : inoltre che quella spe-
cie di rileg.azione molti ne dovè allontanare per sempre
da Roma , così che cessata la guerra gotica la popola-
zione di Roma dovè trovarsi notabilmente diminuita. Nè
le circostanze de’ tempi susseguenti migliorarono, poi-
ché prima gli assalti de’ Longobardi, poi le devastazio-
ni de’ Saraceni si opposero ad ogni miglioramento. Ro-
ma sebbene afflitta cominciò a respirare nel secolo XL
e successivamente la popolazione crebbe, malgrado i gua-
sti arrecati dai Normanni 1’ anno 1084, guasti che è ne-
cessario che io qui brevemente rammenti, secondo la de-
scrizione lasciatane dagli storici contemporanei, perchè
riguardano ancora i danni arrecati agli edificio Erasi ri-
tirato il papa s. Gregorio VII. nella mole Adriana per
la venuta in Roma di Enrico IV. coll’ antipapa Guiber-
to, che avea assunto il nome di Clemente III. e di là
scrisse a Roberto Guiscardo, normanno, duca di Puglia.,
onde essere soccorso : e questi si mise tosto in cammi-
no alla volta di Roma con una oste numerosa : ritiros-
si a tempo Enrico, ed il duca Roberto, malgrado la op-
posizione de’ Romani partigiani di quello entrò in Ro-
ma per la porta Flaminia, e diè alle fiamme quanto in-
contrò fra questa porta e le chiese di s. Lorenzo in Lu-
cina e di s. Silvestro, e poscia tutto il tratto fra il Co-
losseo ed il Laterano, e diè il sacco a tutta la città, e
la maggior parte di essa ridusse in un mucchio di sassi,
e si commisero allora tutte le atrocità, che accompagnano
un saccheggio militare, eseguito da barbari ed in tem-
pi di barbarie, e si noti quanto meritino fede i raccon-
ti di quelli scrittori così vicini ai fatti, che nelle orde
che menò Roberto, contavasi un buon numero di Sara-
re ridotti a ben, poche migliaia , giacché sarebbe co-
sa impossibile forzare anche 50, o 60 mila individui a
trasmigrare tutti ad una volta ed in uno spazio di tem-
po ristrettissimo come quello : inoltre che quella spe-
cie di rileg.azione molti ne dovè allontanare per sempre
da Roma , così che cessata la guerra gotica la popola-
zione di Roma dovè trovarsi notabilmente diminuita. Nè
le circostanze de’ tempi susseguenti migliorarono, poi-
ché prima gli assalti de’ Longobardi, poi le devastazio-
ni de’ Saraceni si opposero ad ogni miglioramento. Ro-
ma sebbene afflitta cominciò a respirare nel secolo XL
e successivamente la popolazione crebbe, malgrado i gua-
sti arrecati dai Normanni 1’ anno 1084, guasti che è ne-
cessario che io qui brevemente rammenti, secondo la de-
scrizione lasciatane dagli storici contemporanei, perchè
riguardano ancora i danni arrecati agli edificio Erasi ri-
tirato il papa s. Gregorio VII. nella mole Adriana per
la venuta in Roma di Enrico IV. coll’ antipapa Guiber-
to, che avea assunto il nome di Clemente III. e di là
scrisse a Roberto Guiscardo, normanno, duca di Puglia.,
onde essere soccorso : e questi si mise tosto in cammi-
no alla volta di Roma con una oste numerosa : ritiros-
si a tempo Enrico, ed il duca Roberto, malgrado la op-
posizione de’ Romani partigiani di quello entrò in Ro-
ma per la porta Flaminia, e diè alle fiamme quanto in-
contrò fra questa porta e le chiese di s. Lorenzo in Lu-
cina e di s. Silvestro, e poscia tutto il tratto fra il Co-
losseo ed il Laterano, e diè il sacco a tutta la città, e
la maggior parte di essa ridusse in un mucchio di sassi,
e si commisero allora tutte le atrocità, che accompagnano
un saccheggio militare, eseguito da barbari ed in tem-
pi di barbarie, e si noti quanto meritino fede i raccon-
ti di quelli scrittori così vicini ai fatti, che nelle orde
che menò Roberto, contavasi un buon numero di Sara-