562 Capi t olio
deri del vecchio edificio , e ne portò una parte sulle
sue spalle, fatto che non si accorda con Tacito, che mo-
stra essere stato allora Vespasiano assente da Roma. Sii-
la avea riedificato il tempio arso a’suoi giorni colle co-
lonne, che tolse al tempio di Giove Olimpico in Atene:
nulla sappiamo con quali colonne Tornasse Vespasiano:
ma essendo nove anni dopo rimasto di nuovo preda del-
le fiamme, Domiziano che lo rifabbricò fece venire le
colonne del monte Pentelieo nell’Attica. Plutarco nella
vita di Publicola cap. XV. che ci ha conservato questa
notizia dà una idea della sontuosità del nuovo tempio :
egli riferisce che in sul morire di Vespasiano incendiossi
di nuovo il Gapitolio, e che il quarto tempio venne com-
piuto da Domiziano : che se Tarquinio avea speso nelle
fondamenta del primo tempio 40 mila libre di argento,
il nuovo era di tale ricchezza, che ninna fortuna priva-
ta sarebbe stata sufficiente neppure a supplire alla spesa
della doratura che sola ammontava olire i 12 mila ta-
lenti, vale a dire 12 millioni di nostra moneta romana.
Soggiunge che le colonne vennero tagliate nelle cave
del monte Pentelieo, e che vedute da lui in Atene avea-
no una proporzione eccellente; ma che giunte in Roma
essendo State fusate e polite non guadagnarono tanto in
lavoro, quanto perderono nella proporzione, poiché riu-
scirono di soverchio sottili. Si notò di sopra che le di-
mensioni primitive del tempio nella riedificazione di Ve-
spasiano per espresso volere degli aruspici non si era-
no alterate quanto alla estensione, e solo il tempio avea
guadagnato in altezza: Dionisio lib. IV. c. LXI. mostra,
che neppur quello rifatto da Siila era stato quanto alla
estensione alterato, ma solo fatto più ricco : quindi sia-
mo certi, che identica era la grandezza del tempio pri-
mitivo e quella de’templi successivamente riedificati. Ora
lo scrittore sovraccitato così descrive il tempio rifatto
deri del vecchio edificio , e ne portò una parte sulle
sue spalle, fatto che non si accorda con Tacito, che mo-
stra essere stato allora Vespasiano assente da Roma. Sii-
la avea riedificato il tempio arso a’suoi giorni colle co-
lonne, che tolse al tempio di Giove Olimpico in Atene:
nulla sappiamo con quali colonne Tornasse Vespasiano:
ma essendo nove anni dopo rimasto di nuovo preda del-
le fiamme, Domiziano che lo rifabbricò fece venire le
colonne del monte Pentelieo nell’Attica. Plutarco nella
vita di Publicola cap. XV. che ci ha conservato questa
notizia dà una idea della sontuosità del nuovo tempio :
egli riferisce che in sul morire di Vespasiano incendiossi
di nuovo il Gapitolio, e che il quarto tempio venne com-
piuto da Domiziano : che se Tarquinio avea speso nelle
fondamenta del primo tempio 40 mila libre di argento,
il nuovo era di tale ricchezza, che ninna fortuna priva-
ta sarebbe stata sufficiente neppure a supplire alla spesa
della doratura che sola ammontava olire i 12 mila ta-
lenti, vale a dire 12 millioni di nostra moneta romana.
Soggiunge che le colonne vennero tagliate nelle cave
del monte Pentelieo, e che vedute da lui in Atene avea-
no una proporzione eccellente; ma che giunte in Roma
essendo State fusate e polite non guadagnarono tanto in
lavoro, quanto perderono nella proporzione, poiché riu-
scirono di soverchio sottili. Si notò di sopra che le di-
mensioni primitive del tempio nella riedificazione di Ve-
spasiano per espresso volere degli aruspici non si era-
no alterate quanto alla estensione, e solo il tempio avea
guadagnato in altezza: Dionisio lib. IV. c. LXI. mostra,
che neppur quello rifatto da Siila era stato quanto alla
estensione alterato, ma solo fatto più ricco : quindi sia-
mo certi, che identica era la grandezza del tempio pri-
mitivo e quella de’templi successivamente riedificati. Ora
lo scrittore sovraccitato così descrive il tempio rifatto