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Sepolcro dì Adriano 517
Commodo stava sopra quella di Vero. Indizio, che la
ultima spogliazione del monumento si dee ai lavori po-
steriormente eseguiti per ordine di Urbano VIII. Cle-
mente XI. fece ornare il salone di Pierin del Vaga con
un ricco pavimento di marmi antichi colorati. La statua
dell'Angelo ricordata di sopra, scolpita in marmo da
Raffaello da Montelupo vi è rimasta fino alla metà del
secolo passato allorché papa Benedetto XIV. sul model-
lo di Pietro Verschaffelt fiammingo fece gettare in bron-
zo da Francesco Giardoni quella , che oggi ivi si vede.
Fino all' anno 1825 si era molto disputato dagli anti-
quarii e dagli architetti sulla pianta interna del mo-
numento ; il maggiore Bavari allora particolarmente ad-
detto a questa fortezza volle tentare di scoprire la ve-
rità, e con una costanza sempre lodevole, malgrado
le opposizioni di coloro, che non valutando la impor-
tanza delle ricerche misero tutti gli ostacoli immagina-
bili per troncare i suoi lavori ha fatto conoscere, che
un corridore aperto' ,nel basamento quadrato dirimpetto
al ponte mena direttamente dalla porta ad una gran
nicchia, che forse conteneva la statua di Adriano , e
questo conserva intieramente le pareti costrutte di massi
quadrilateri di travertino , le quali nella parte più ade-
rente al suolo fanno conoscere che erano rivestite di giallo
antico , ed il pavimento dalle traccie rimaste era coper-
to di musaico a fondo bianco. A destra di questo cor-
ridoio presso la nicchia comincia una via , che con un
piano inclinato spirale conduce alla sala centrale del
monumento , e quindi prosiegue colla medesima spi-
ra alla sommità. La prima parte di questa via spirale,
cioè dal corridoio alla cella è stata sgombrata dal Ba-
vari da una enorme quantità di macerie, e si mostra
costrutta di una bella parete laterizia già rivestita di
marmi , con pavimento di musaico , come quello testé
 
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