ANTICHITÀ’
CATACOMBE
Quel colle ridentissimo che circonda la nostra città da setten-
trione, oggi luogo di delizie, una volta selvaggio e deserto quando a
Napoli stava accanto Palepoli, fin da quell’età era forato nelle sue
viscere in lunghi e irregolari cuniculi scavati dalla mano potente
dell’uomo per averne materiali accomodati alle fabbriche di quel-
le vetuste città. Cosiffatti labirinti tenebrosi apprestaron più tar-
di facile argomento alle fantastiche menti degl’investigatori delle
antichità, di farvi abitare quella oscura e misteriosa gente che ad-
domandaron Cimmeri; talché il luogo ebbesi mai sempre in certo
rispetto. I nostri antichi compatrioti si servirono di questi sotter-
ranei per comporvi, in tante sepolture tagliate nel masso di tufo, le
spoglie de’ trapassati secondo il costume della loro religione. Ve-
nuti poscia i Romani a comunicarci le loro leggi e i loro usi, avidi
come sempre sono stati, violarono la necropoli napoletana per
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