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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0011
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PROEMIO DELLA SECONDA PARTE-


5 s e n d o 3 che ne'libri della precedente Parte (Iodato IddÌo)habbiamo assai copio
samente trattato in che consiite l'Architettura , le parti che dee hauere l'Architetto,
poi de sui in vniuersale,&in particolare^ delle Città,e Fortezze , e parimente de tuu
ci i generi de gl'edifìci; sacri, e secoiari: così publici, come priuati,e quelle cose , che a-
spettano ad elsi. Perciò par assli conueneuol cosa , che i n quella Seconda Parte pas-
ììamo a deseriuere gii ordini, e mostrare le loro formc,c parti , (materia tanto nobi- -
le, Se eccellente^- coli prestante nell'Architettura ; e perciò a ragione molto desidera-
ta in tutti i tempi da' Virtuoiì,clTendo Itata quali sempre inuolta neli'oscurita,e nelle tenebre,onde sé be-
jiepare che buona parte di quelli , che ne hanno scritto promettino didimostrare quanto s'aipetta ad es-
iì : tuttauia si confondono poi grandemente ne' termini per condurre l'opera al fine propostojonde come
disse Virgilio , Hoc opus, hic labore fi. Essendo incomparabilmente molto maggiorile più difficilii modi jEneM.
per ridurre tutti cinque gli ordini c'habbino correlationel'un l'altro, e riesehino bene nell'atto loro, delik.<s.
discorreresolamente intorno a gli vniuersali di e(Ti,ouero ne8 particolari d'un'ordine solo : come hanno
fatto alcuni, la onde ; quoddifsìcilius , hoc prxclarius.
E benché Vitruuio; toccarle qualche co sa nella sua opera della materia degli ordini, e buona parte
de gli Architetti, che seguirono dopò, tuttauia perche attesero a' loro capricci appigliandoli a quel detto :
fuum cMsj?pulchrum£. non alla ragione ; ne meno quelli che sono stati,e viuono, fino al presente, non sono
giunti alla meta,e seopo della eccelleva di conoscere,& osseruare il buono,e più perfetto d'elsi ; quàtunque
torli lo potessero fare con gìouamento de studiosi ; forsè perche non è permeilo dal primo motor de' Cie-
li datore delle gratie, che tutte le cole peruenghino ad vn tratto al colmo, & alla perfettione loro ( come
si è veduto in tante belle Scientie,& Arti,)ma con certo ordine naturale, die vadino ci escendo,&inalzan-
dosi a poco à poco : quali à guisa delle piante, dalla terra,e con quella sentenza aurea di Homero. Aliusalijs
''wrebusprafiantior , Con tutto ciò sumo di largo parere, che mentre gli huomini cercano con le fatiche.*
loro virtuose di giouare alla posterità5sia però cosa molto honeìta, e douuta ad ogni vno di lodare la loro
buona volontà, e riccuerle con candidezza di animo.
E bercio noi in particolare rendiamo quelle gratie maggiori che potiamo à tutti quelli,che con ì lo-
ro scrittijò disegnijò pur con l'opere loro,ò in qualunque modo hanno lasciato precetti, ò regole; lequali,
in tutto,ò in parte pollino essere a benesìcio di quelta Facolta,e coli preghiamo, che sacciano tutti gli altri
dopò di noi : perche(ancorche follerò molto ofcuri,e scarsì nell'insegnare.Tuttauia in certo modo vengo-
no ad esser cagione,che noi, ancorché Terentio dica : Nullum eli iam ditfum, quod non diciumjìtprius, es« Eunu-
sendoci dato in sorte di douer trattar quella materia ) riabbiamo ricercato molto più esquisitamente, & cri0 ù*
a dentro,e proceduto con maggior (tudio,e diligenza nelle cose importanti ; hauendo preso per quanto è ao<
stato poisibile essempio dalla Natura tri le seconde cause,che procedono da Iddio, vera maestra, & ordì- "
natrice di tutte le cose qua giù-, edopoi cercato d'imitare quelle più rare,& eccellenti, oliano ne1 sauto-
ri, ó sparsequa,e là,da gli antichi i tanto grandemente esperimentati in esse.
Et ess e nd oche gli habiti virtuosi, nella mente nostra>comedisseBoetio://"z>^J,^/?^/^^J-^^- libro de
tus mentis,& Ari dotile disse : Virtus & Vitium funt duo habitus^qui acquiruntur conjuetudine operationum &™.mo-°
Uudabilium,érinlaudabìltum , & si vanno facendo molto più itabili,e perfetti dalle operationi, che di con- 7. 'phiU
tinuo si esercitano in elsi, E perciò con ogni diligenza, & esquisitezza noi riabbiamo studiatodi rìtrouare tex.ip.
le più eccellenti forme, e rarità di Moduli f che Mattata polsibile,così dall'opere antiche,e de moderni,co-
me altresi,da quello,che habbiamo vegliato ; affine 9 che con l'uso loro l'habito nostro si lìa ognihora
più nobilitato. Onde possiamo(per grada d'Iddio )asficurarnoi,e tutti gli altri ch'accostandoci a' precetti,
e regole nostre assai vicino alla perfettione,e schìfar le cose inordinate > e mal composte,nelle quali poteua-
mo
 
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