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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0287
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A' MOLTO ILLViTRl.ET ECCELLE MUSSIMI -SIGNORI

MODERATO

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ET ÌLI

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SJGNO il I


I


ACADEMICI OLIMPICI
NOBILISSIMA CITTA DI VICENZA
EZN^T R E con la prudenza. , e col ^valore la TUpublica^ la Maeslà dell'Ima
peno Romt.no andò aquiftandola maggior parte delle Prouinciv , e de3 Regni
del^Mondo, riporto à Rornai trionfi à mille à mille, e per tutta l'Italia sfar-
fe le foglie., (ss i Troffei delle fue gloriof <-uittone s intanto die le Città di-
uennero grandi, sgf oppulentt à merauiglia : e gli huormniriufciròno d"eccel-
lenti ingegni in tutte le Facoltà, e belle Arti, & anco <-valorofi nell'armi. Ma
doppo, e he egli fu trasserito di là da' tMart (quafi come corpo finz*anima > e
dtuiso in più partì ) in quel punto incominciò à declinare,^ andare al basfo con la totalrouina d'I-
talia y ffl eHermimo mrìiuersiale. Laonde molto ssllutfri, £?* Eccellenti/fimi Signori fu occafiom
opportunaper le incursioni de3 barberi, iquali incominciando da Radagajfo Re de Gotti, & Hun- Anno
ni,Vandali Qsiroootti, manomefsero , fiaccheggiarono , gjr asflisfiero tutta l'ftalta. Poi da Carlo 4 5
Magno Re di Francia fu prtfio Dtjìdevio vii imo Re , e facciati r Longobardi. V^dqmaltempo la Anno
Città di VicenT^a hebbe Duchi, Pojcia ella per uenne fiotto a' Re d'Italia,^ smperatori de fenden-
ti di Carlo ^Ma^rio i mtantothe rirnafe come Naue nelmezjp dell'onde de duot r'Mari, n^efiata, e
fdruccita s da' furio fi ZJenti : perche diede nella Tirannide, e perfidia de gli E^^eltm ,. Scaligeri 2 e Anno
Carrarefi Jp i quali finirono tutti la lor Vita malamente. Vicenza con altre sitta fi diede à Giouan Anno
Galeazzo Vi font e , primo Duca di Milano dal quale come ottimo 'Trencipe , e confederato con la h01*
*%epublica di ZJenetia) fu b-en tratatta, e satta Camera di quella Città : doppo la cui morte da sat~
ferina fua moglie, non potendola disfienderefù nmefsa in libertà. Et alhora, oh felice giorno , illu- Anno
minata da sddiodando efempio all'altre Città di terra ferma,prima d'o^n'-una fbontaneamente I4
si diede allaprotettione delia Serentsjìma Signoria di ZJenetia, per la qualcofa le furono ampiamen* Anno
te consermate le proprie leggi, e giuriditttoni Municipali, e con amor materno n>ien chiamata pri- I<5> £U*g
ma genita, e diletta figlia : onde per i o 6. anni ha goduto <~una tranquilla pace . 6 pero àgran
ragione molto llluflri , ssi Pece (lenti/fimi Signori ^Moderatori, e *Depucaii della Nobilifsima Città
di Vicenza cusiodite tutte quelle co fé, come pupille de gli Occhi proprif . Ne' tempi andati laCittà
hebbe Cittadini molto sllusìripersiantità, esquifetez^a di Lettere , e dottrine, e per valor dell'ar*
mi s e non pochi p afsarono alla ampliatione di VenetU . Cesia tempi noHrt e nobilitata de Marche si Ann'
Qondottieri,dhuomtni d'Armi, fonti, Cauallieri, ffl altri titolati, e Gennlhuomim honoratisfimi^
edigrofse entrate : i quali neli'Academia (/àmpia sabricata nobilmente, '&* altrouefidano à vari/
Budij, come già fecero in quella deldottissiima. & eloquentissitmo Giouan Giorgio Trìfsìno. oAltri
si efer citano nella CauaUeriT^a, e nell'Armi : ne mancano e Ile uati ingegni in tutte le belle Arti s e fi
sendo ttAria dt quesia Città fiottile ye temperata. s Cittadini attendono à vari/ vfficij : il popolo
è duile,

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