VITA DI NICOLO' DE CTO IL TRIBOLO. 413
a poco a poco camma a 1 luoghi, dou'egli ha di mano in mano a dar fuoco,
tanto che habbia fatto tutto. E perche li figurano, come hò detto , varie cose,
ma che habbmo , che fare alcuna cosa col fuoco > esiano sottoposte agl' incen-
di, & era stata fatta molto inanzila Città di Soddoma, e Lotto con le figliuole,
che di quella vicinano ; & altra volta Gettone con Virgilio, e Dante addosso,
sicome da elio Dante li dice nell'Inferno ; e molto prima Orfeo, che traeua feco
da elio Inferno Euridice, & altre molte inuentioni ; ordinò Sua Eccellenza,che
non certi Incocciai , che haueuano già molt'anni fatto nelle Girandole mille Deferito»®
goderle, ina vn maedro eccellente favelle alcuna cosa,c’hauede del buono,per- della Girane
che datane cu a al Tribolagli co quella virtù,& ing -gnoshaueua l'altre cose ^la WTri^
fatto, ne fece vna in forma di Tempio a otto facete bellusima ,alta tutta con gli ^lg•
ornamenti vent b a< eia ; Il qual Tempio egli finse,che lusse qu Ilo della Pace,
facendo in cima il simulacro della Pace>che metta fuoco in vn gran monted'ar-
me, c' barletta a' piedi , le quali armi, statua della Pace, e tutte l'altre figure, che
facevano edere quella machina beliissima , erano di cartoni , terra , e panni in-
collati, acconci con arte grandislima ; erano dico di corali materie , acciuchì-,
l'opera tutta fusse leggiera, douendo edere da vn canapo doppio, che trauersaua
la piazza in alto, sottenuta per molto spatio alta da terra. Ben'è vero , ch'eden-
do dati acconci dentro i fuochi troppo spessi , e le guide de gli doppini troppo
vicine l'vna all'altra , che datole fuoco ,iù tanta la vehemenza deli' incendio , e
gràde,e subita la vampa,ch'ella si accese tutta a vn tratto,& abbruciò in vn ba-
Ieno,doue haueuaa durare ad ardere vn'hora almeno. Eche fù peggio^ttac-
catosi fuoco al legname , & a quello , che doueua conseruarsifrsi abbruciarono i
canapi, & og l'altra a vn tratto, con danno non picciolo > e poco piacere de' po-
poli. Miquanto appartiene all'opera, ella fù la più bella, che altra Girandolar
la quale insino a quel tempo fusse fatta giamai. Volendo poi il Duca fare per
commodo de'suoi Cittadini Mercanti, la loggia di Mercato nuouo, e non vo-
lendo più di quella, che potere aggraziare il Tribolo, il quale, come capo mae-
stro de' Capitani di Parte, e comnissarij de' fiumi , e sopra le fogne della Città ,
caducarla per lo dominio , per ridurre molti fiumi , che seoireuano con danno ,
alloro letti, riturare ponti , & altre cose limili, diede il carico di quell' opera al
Tallo,per consiglio del già detto Messer Pier Francesco Maggiordomo, per far-
lo di falegname architettore, il che in vero fà contra la volontà del Tribolo,an-
corché egli non mostrassè, e facete molto l'amico con elio lui^
E che ciò sia vero conobbe il Tribolo nel modello del Tallo molti errori^ .
de' quali , come si crede , nol volle altrimenti auuertire ; Come fù quello de'^™^
capitelli delle colonne , che sono a canto ai pilastri ,1 quali non essendo tanto fysso'
lontana la colonna, che bastasse, quando tirato sù ogni cosa , si hebbero a mete "
tere a' luoghi loro , non vi entraua la corona di sopra della cima d'essi capitel-
li; Onde bisognò tagliarne tanto , che si guadò quell'ordine , lenza molti al-
tri errori , de'quali non accade ragionarne. Per lo detto Messer Pier Frances-
cofece il detto Tasso la porta della Chiesa di Santo Romolo, & vna finestra_&
inginocchiata in sàia piazza del Duca ,d'vn'ordine a suo modo, mettendoti
capitelli per base , e facendo tant' altre cose senza misura, ò ordine , che si po-
terla dire, che ? ordine Tedesco hauesse cominciato a rihauere la vita in Toh
cana, per mano di quell' huomo. Per non dir nulla delle cose , che fece in Pa-
lazzo di scale, e di stanzede quali hà hauuto il Duca a far guadare , perche nom
a poco a poco camma a 1 luoghi, dou'egli ha di mano in mano a dar fuoco,
tanto che habbia fatto tutto. E perche li figurano, come hò detto , varie cose,
ma che habbmo , che fare alcuna cosa col fuoco > esiano sottoposte agl' incen-
di, & era stata fatta molto inanzila Città di Soddoma, e Lotto con le figliuole,
che di quella vicinano ; & altra volta Gettone con Virgilio, e Dante addosso,
sicome da elio Dante li dice nell'Inferno ; e molto prima Orfeo, che traeua feco
da elio Inferno Euridice, & altre molte inuentioni ; ordinò Sua Eccellenza,che
non certi Incocciai , che haueuano già molt'anni fatto nelle Girandole mille Deferito»®
goderle, ina vn maedro eccellente favelle alcuna cosa,c’hauede del buono,per- della Girane
che datane cu a al Tribolagli co quella virtù,& ing -gnoshaueua l'altre cose ^la WTri^
fatto, ne fece vna in forma di Tempio a otto facete bellusima ,alta tutta con gli ^lg•
ornamenti vent b a< eia ; Il qual Tempio egli finse,che lusse qu Ilo della Pace,
facendo in cima il simulacro della Pace>che metta fuoco in vn gran monted'ar-
me, c' barletta a' piedi , le quali armi, statua della Pace, e tutte l'altre figure, che
facevano edere quella machina beliissima , erano di cartoni , terra , e panni in-
collati, acconci con arte grandislima ; erano dico di corali materie , acciuchì-,
l'opera tutta fusse leggiera, douendo edere da vn canapo doppio, che trauersaua
la piazza in alto, sottenuta per molto spatio alta da terra. Ben'è vero , ch'eden-
do dati acconci dentro i fuochi troppo spessi , e le guide de gli doppini troppo
vicine l'vna all'altra , che datole fuoco ,iù tanta la vehemenza deli' incendio , e
gràde,e subita la vampa,ch'ella si accese tutta a vn tratto,& abbruciò in vn ba-
Ieno,doue haueuaa durare ad ardere vn'hora almeno. Eche fù peggio^ttac-
catosi fuoco al legname , & a quello , che doueua conseruarsifrsi abbruciarono i
canapi, & og l'altra a vn tratto, con danno non picciolo > e poco piacere de' po-
poli. Miquanto appartiene all'opera, ella fù la più bella, che altra Girandolar
la quale insino a quel tempo fusse fatta giamai. Volendo poi il Duca fare per
commodo de'suoi Cittadini Mercanti, la loggia di Mercato nuouo, e non vo-
lendo più di quella, che potere aggraziare il Tribolo, il quale, come capo mae-
stro de' Capitani di Parte, e comnissarij de' fiumi , e sopra le fogne della Città ,
caducarla per lo dominio , per ridurre molti fiumi , che seoireuano con danno ,
alloro letti, riturare ponti , & altre cose limili, diede il carico di quell' opera al
Tallo,per consiglio del già detto Messer Pier Francesco Maggiordomo, per far-
lo di falegname architettore, il che in vero fà contra la volontà del Tribolo,an-
corché egli non mostrassè, e facete molto l'amico con elio lui^
E che ciò sia vero conobbe il Tribolo nel modello del Tallo molti errori^ .
de' quali , come si crede , nol volle altrimenti auuertire ; Come fù quello de'^™^
capitelli delle colonne , che sono a canto ai pilastri ,1 quali non essendo tanto fysso'
lontana la colonna, che bastasse, quando tirato sù ogni cosa , si hebbero a mete "
tere a' luoghi loro , non vi entraua la corona di sopra della cima d'essi capitel-
li; Onde bisognò tagliarne tanto , che si guadò quell'ordine , lenza molti al-
tri errori , de'quali non accade ragionarne. Per lo detto Messer Pier Frances-
cofece il detto Tasso la porta della Chiesa di Santo Romolo, & vna finestra_&
inginocchiata in sàia piazza del Duca ,d'vn'ordine a suo modo, mettendoti
capitelli per base , e facendo tant' altre cose senza misura, ò ordine , che si po-
terla dire, che ? ordine Tedesco hauesse cominciato a rihauere la vita in Toh
cana, per mano di quell' huomo. Per non dir nulla delle cose , che fece in Pa-
lazzo di scale, e di stanzede quali hà hauuto il Duca a far guadare , perche nom