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Vivenzio, Pietro
Gemme antiche per la piu parte inedite — Rom, 1809

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https://doi.org/10.11588/diglit.3524#0026
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2 &

TAVOLA IV.

CAPANEO SOTTO TEBE

X

occo appena dal fulmine di Giove
Il temerario Capaneo ruina „ (i) ,
e questi è Perde, che moribondo si vede nella presente gem*
ma, del cui verace significato ne danno chiaro indizio il ful-
mine, e gli scudi argolici. Il poeta Stazio (2) innalza nel suo
poema maggiore, fino alle stelle il valore del nostro indoma-
bil guerriero ; e dice , che sdegnato il sommo Giove dall'ese-
crandi bestemmie sue, asceso che fu sulle mura di Tebe , sca^
gliò ultimamente il fulmine; onde

„ Prima lungi volò 1' alto cimiere

Poi lo scudo abbronzato a terra cadde;

E 1' indomito corpo è tutto foco .

,„.,,, la celeste fiamma

Sent' ei che gli arde il petto ? V elmo , e '1 crine .

Con disdegnosa man sveller V usbergo

Tenta , e sol trova cenere ', e faville ,, (3)

(1) Ovid, lib. IV. Trist. Quaerit et urentem thoraca repelle-
Cum cecidit Capaneus subito temerari^ ' re dextra

ictu . Conatus, ferri cinerem sub pectore

Veggasi Igino : Fab. LXVIII. tractat .

(2) Thebaid, lib. X. v. 918. (3) Traduzione del Bentivoglio .
.... prima? fugere in nubila cristae, Questa bella ironi.agine la copiò il
Et clypei niger ambo cadit. Jam* nostro Stazio, da Euripide in Phoe-

que omnia lucente niss. v. 1181 , et seq.

Membra viri..... ... ho.ì too-oW iKcp-vrcteiy

Intra se stridere faeem, galeamquef M»<r' èiv rè ctpvèv irìjp vìy ityaStty

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