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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0061
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degli apostoli coli'allusione al trionfo di Cristo sulla morte

volume semi-aperto, questo ne porta a due mani uno chiuso.
Sulla colonna a sinistra è attaccata la mano del secondo
apostolo della prima nicchia, oggi distrutta.

E. Le Blant menziona solo il secondo frammento, pren-
dendo Giacomo per la figura di Nostro Signore: « le Christ et
un apòtre sous une arcade portée par deux colonnes torses » '.
Nella mia ricostruzione mi sono limitato aita metà sini-
stra del sarcofago, potendo, per la metà destra, riman-
dare a quello di S. Se-
bastiano.

Malgrado il loro stato
pessimo, le sculture tra-
discono un discreto arti-
sta; specie la figura di
Cristo, meno danneggiata
delle altre, è molto bella*.
Esse hanno una grande
somiglianza con quelle
del sarcofago di Lérin
e furono eseguite nella
stessa officina. Come si

disse, il coperchio illustrato di sopra (p. 23) avrà forse appar-
tenuto a questo sarcofago, di cui ho potuto ricostruire 3a
metà sinistra. Le sculture sono certamente del secolo iv.

5. - Frammento lateranense 106.
Una composizione limitata ai due principi degli apostoli
si vede sulla fronte d'un sarcofago vaticano (tav. XX, 5),
che al tempo del travamento era solo privo della scena all'an-
golo sinistro. Il Bosio ne

condotto al carcere da un poliziotto, scena ancora conser-
vata. In seguito alla sopralavorazione, lo stile è diventato di
una rudezza eccessiva, direi quasi intenzionale. Comunque,
le sculture non sembrano anteriori alla fine del secolo IV.

6. - Sarcofago frammentario del Museo di Arles.

E. Le Blant menzionò brevemente un sarcofago a cinque
scompartimenti del Museo di Arles, senza darne la copia e
senza tener conto delle
due figure angolari5. Più.
oltre riprodusse le parole
colle quali il Peiresc de-
scrive un sarcofago della
chiesa di Saint-Monorat-
aux-AHscamps : « Chri-
Stus stans, crucem gerens,
fìguram militarem iacen-
tem pedibus preraens,
adstante figura muliebri
pedes statuae osculatura.
In capite et pedibus,
gryphi cantaros custodientes ■". Il Le Blant non si avvide
che qui è menzionato il medesimo sarcofago. La descrizione
stessa, tanto del Le Blant quanto del Peiresc, è incompleta;
quest'ultima ha qualche importanza perchè mostra che il
dotto magistrato notava soltanto le cose che lo colpivano e
ometteva quelle che non Io interessavano, nel caso nostro,
le due figure di apostoli e i campi strigliati. Erano del resto
i primi appunti che egli avrebbe, dopo, completati sulle copie
che veniva raccogliendo e

pubblicò una copia, sulla
quale sono eccezional-
mente notate le parti man-
canti s. Essa è, per alcuni
particolari, preferibile a
quella di Claude Menes-
trier (fig. 19) '. Una ricca
architettura divideva la
fronte in cinque nicchie;
la prima di queste non Pi-

fu più trovata, l'ultima

era staccata e in seguito andò distrutta, di guisa che attual-
mente non esistono che le tre nicchie di mezzo.

La missione occupa la nicchia centrale e rassomiglia un
po' a quella del sarcofago di Probo; essa ha in più due palme
dietro i due principi degli apostoli. La testa di Paolo è
moderna e non corrisponde affatto al tipo tradizionale; l'apo-
stolo stringe colia sinistra un volume mezzo aperto, tenendo
la destra nel seno del pallio. Nelle due nicchie a destra era
rappresentata la comparsa di Cristo davanti a Pilato, alla
quale corrispondevano due episodi della vita di Pietro: la
lavanda dei piedi, da molto tempo distrutta, e l'a

> "

. ■

che in genere sono esatte.
Il Garrucci dette una
copia del sarcofago così
incompleta, come Io vide
nel Museo e come mostra
la^ìg. 16; egli vi aggiunse
un particolare di sua in-
venzione, ponendo la croce
sopra una sfera, cioè il
ig mondo, che nell'originale

è la testa del defunto ado-
rante '. Io potei unirvi un pezzo da me scoperto nel giar-
dino dei signori Révoil a Scrvanne, dai quali lo chiesi
invano per il Museo di Arles. Questo frammento, la cui
fotografia debbo alla cortesia del bibliotecario ed archi-
vista di Arles, sig. Benoit; completa la defunta adorante con
una parte dell'abito di Cristo e del campo strigliato. La mia
copia (tav. XXXVII, 4) mostra il gruppo degli adoranti quasi
intiero: ambedue sono genuflessi e protendono le mani in
atto di supplica: la donna le ha scoperte, l'uomo coperte
dalla clamide. Cristo sta sopra un monte con i quattro fiumi,
Stringendo con la sinistra un rotolo chiuso; nel rimanente

1 Le Blant, Arles, p. 57, n. LV.

Sulle l'olografie dei frammenti, vedi p. 23,
1 B08IO, R. S., p. So.
' Cod. vai. lai. 10545, M- ">*■

1 Le Blant, Arte, p. 53, XXXVIII.
' Loc. cit., p. 68, LXVIII.

■ CJamhucci, tav. 330, 1, p. 53. La sfera, simbolo dei mondo, 1
estranea al simbultsmo dell'arU' funeraria.
 
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