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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0134
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Capo II. - Prima calittra di Pietro

§ IV. - Rappresentazioni isolate
della prima cattura di Pietro.

Su due sarcofagi dì Spagna, a cinque scompartimenti
e usciti dalla stessa officina, la cattura di Pietro apparisce
isolata sull'angolo sinistro. La scena è ambe le volte molto
precìsa: sul sarcofago dì Gerona (tav. CX, i) uno dei soldati
mette la mano sulla spalla e l'altro afferra l'avambraccio del-
l'apostolo, su quello di Barcellona {tav. CX, 3) ciascuno ne
stringe un avambraccio '. SÌ comprende che i due sarcofagi
sono adatti a rilevare la grande importanza che nei tempi
antichi si attribuiva alla prima cattura di Pietro.

Le altre scene dei due sarcofagi sono pure composte
di tre figure. All'angolo destro si vede la guarigione del cieco,
raccomandato una volta da Pietro, l'altra da un apostolo
imberbe. Nel centro poi del sarcofago di Gerona si mira la
defunta fra Pietro e un apostolo imberbe, forse Giovanni;
in quello di Barcellona la casta Susanna è presa dai due
seniori, giusto come Pietro è arrestato dai due soldati.

Tra i sarcofagi romani Ìntegri non ve n'è alcuno che rap-
presenti la cattura isolata. Ma certamente ve ne dovevano
essere, se Roma fornì alle provìncie, come noi crediamo, i
campioni di tutto. È possibile che i frammenti rinvenuti
nei cimiteri di Callisto e Damaso e quello di Berlino siano
avanzi di tali scene» {tav. CVII, 1, 4 e 9).

§ V. - Pietro condotto al carcere.

Due sculture dell'epoca della pace mostrano Pietro con-
dotto prigioniero da un soldato: l'una dei Museo lateranense,
n. 106, l'altra di quello di Avignone. Il primo faceva parte della
fronte d'un sarcofago già da noi menzionato {tav. XX, 5) *;
il secondo è un frammento di coperchio proveniente da Ar-
les {tav. CIX, 2)3. Ambedue esprimono al vivo la brutalità
dei poliziotti d'allora. Pietro, la testa in avanti, ha le mani
legate sul dorso, ed allunga il passo, spinto da un milite
il quale, afferratolo con la sinistra, lo percuote con la destra
munita di bastone (di cui è rimasto nella mano il solo
manico) che aumenta la forza del colpo. Dietro l'apostolo si
eleva una palma, come nella scena accanto. Per avere una
rappresentazione con tre figure, l'artista aggiunse un se-
condo soldato, gli dette il gesto di parlare e, cosa affatto
superflua, uno scudo. Ambedue i soldati hanno barba; nel
primo è da notare la foglia d'ellera che gli pende dal cìngolo
al disopra della gamba destra. Pietro ha il tipo ordinario,
qui, come nella scena appresso; perciò fu già rettamente
spiegato dal Bonari '. Ciò non di meno il Garrucci scambiò
entrambe le volte Ì principi degli apostoli e, immaginando
un «Paolo con la solita barba aguzza, ma in tutta chioma »,
trasse in errore gli altri archeologi.

La scena è poco felice a causa del secondo soldato, troppo
contorto. All'infuori di questa figura, la composizione merita

' Garrucci, taw. 377. 4; 378, 1.

' Bosio, R. S.,89; Bottaio:, fi. S., v. XXXV,p. 138; Gàkrucci, tav. 331,

2. p- SS-

' Le Iìlant, Gaule, tav. VII!, 2, p. 29, riconobbe in Pietro 1 un apòtre ».

ogni elogio. Specialmente la fretta con cui camminano i due
personaggi, l'uno forzato, l'altro incalzante, è assai bene
espressa. D'un secondo esempio di questo soggetto esìste
nel Museo di S. Sebastiano un frammento col residuo del
soldato che con la sinistra imbracciava lo scudo avendovi
posta di sopra la destra. Il frammento proviene pure da un
sarcofago a colonne {tav. CXXXVI1, 1). Sul frammento di
Avignone la scena consta di due sole figure, il che è contro
la realtà perchè l'operazione si eseguiva almeno da due sol-
dati. Quando il preside Basso dette ordine di ricondurre
s. Filippo vescovo con Ì compagni dal tribunale al carcere,
alcuni dei presenti si associarono alle guardie e, prendendo
il vescovo a pugni, lo fecero perfino cadere per terra: « Tunc
Bassus truci vultu et oratione terribili recipi eos iussit in
carcere. Quìbus pergentibus protervi quidam ex adsistentì-
bus viris impulsu crudelis dexterae Philippum solo saepe
fundebant, ut ne ilio quidem tempore quo ibat ad carcerem
vacuus esset a poena « ■'. Questo testo trova nelle nostre
sculture una viva illustrazione.

Sul frammento d'Avignone la scena era l'ultima della
metà sinistra del coperchio, venendo appresso il putto alato
che sorreggeva la cartella dell'iscrizione. Quali siano state
le altre scene, è impossibile indovinare. Vi potè essere rap-
presentato il battesimo di Cornelio, ovvero, come sulla
fronte vaticana, la lavanda dei piedi, che mancava già al
tempo di Bosio. Ad ogni modo è importante la constatazione
che delle scene di Pietro furono rappresentate pure su dei
coperchi di sarcofagi. Ne abbiamo già menzionato un se-
condo esempio {tav. CVI, r), e presto ne incontreremo un
terzo più insigne ancora.

Quanto all'età, il frammento di Avignone, di lavoro
alquanto migliore, è del secolo iv, come anche quello di
S. Sebastiano; per il sarcofago frammentario lateranense
non si può escludere il principio del v.

§ VI. - Pietro liberato dal carcere.
La prima cattura dette ancora occasione agli artisti di
comporre un'ulteriore scena: la liberazione miracolosa di
Pietro dal carcere. La scena occupa le due nicchie a destra
del sarcofago di Fermo {tav. CXVI.3)6. Nella prima vediamo
tre mìliti armati di scudo e lancia, due in piedi, il terzo
seduto su un sasso e addormentato, colla testa appoggiata allo
scudo, come nelle rappresentazioni della Aìiastasis. Nella
nicchia appresso, l'angelo libera l'apostolo: prendendolo,
con un gesto mal riuscito, per l'avambraccio destro, egli si
mette già in cammino, mentre l'apostolo è ancora tutto
meravigliato dell'intervento dell'angelo. La composizione è
quindi chiara quanto semplice, di modo che tutti gli archeo-
logi l'hanno interpretata rettamente. L'esecuzione, un po'
impacciata, tradisce un artista provinciale. Il fondo colorato,
per far staccare meglio le sculture, si deve probabilmente a
qualche sagrestano.

' li. S., 138. 11 Bonari rileva anche l'importanza della prima cattura-
riconoscendo in essa • la più celebre prigionia del Principe degli Apostoli •.
Panie S. Pliilippi episcopi HeracL, 7 apud Ruinart, 308 (ed. Veron.).
" Garrucci, tav. 310, 2.
 
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