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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0168
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Capo IV. - Pietro pastore

2. - Sarcofago del Museo del Campidoglio.

Nel suo riordinamento, il Museo del Campidoglio acqui-
stò un sarcofago ancora inedito, proveniente da Monteverde.
È a cinque scompartimenti ed ha l'aria di essere così intatto,
come se fosse uscito da poco dall'officina {Itiv. CXXXXVIJ, 2).
In realtà è passato per le mani del restauratore. Lo prova il
pastore barbato a sinistra, che si appoggiava al bastone, ed
ora, essendo questo scomparso nel restauro, ha un atteggia-
mento sbagliato, ridicolo. Per la posizione delle mani e della
gamba sinistra egli rammenta assai quello del Museo delie
Terme (tav, LXXXVIII, 4), dì guisa che ambedue saranno
da attribuire alla medesima officina. Al restauratore si deve
anche la forma della pera che sembra essere ricavata nella
esomide.

Di riscontro figura, all'angolo destro, l'apostolo, per la
seconda volta colla capra sulle spalle invece della pecora.
I! significato simbolico è, s'intende, lo stesso di prima. Pietro
veste l'esomide e scarpe. La sua testa, con barba e capelli
folti, ma corti, ha un volto con espressione quasi moderna
in seguito alla sopralavorazionc, che si estende naturalmente
su tutta !a figura. Il modo di portare la capra è quello antico;
e siccome anche l'insieme accenna piuttosto all'epoca pre-
costantiniana, possiamo attribuire il sarcofago ancora al
secolo 111.

Nel campo centrale invece dì figure vediamo la tabella
dell'iscrizione, vuota e posta sopra una base che, in caso di
, poteva servire per una seconda iscrizione.

§ IX. - Pietro porta nel manto
la pecora all'ovile.

Fintanto che il fedele lapsus vive nella colpa, appartiene
agli « hoedi », ai condannati. Il significato simbolico della
capra portata da Pietro non mancava dunque di chiarezza.
Tuttavia non si può negare ch'esso fosse un po' singolare e
ristretto. Verso lo stesso tempo, cioè verso la fine del secolo 11
o il principio del in, fu escogitato un simbolismo molto più
ingegnoso che ebbe una conseguenza grandissima, avendo
dato, anche se non direttamente, origine al pallio sacro. I
monumenti che lo offrono sono parimente due: un sarcofago
. intiero e un frammento. Ne tratteremo con la maggior cura
possibile.

1. - Sarcofago del Museo di Pisa.

Il sarcofago del Museo di Pisa, esemplare di rara bel-
lezza, spande una nuova e viva luce non soltanto sul sim-
bolismo delle scene pastorizie, ma anche sul simbolismo
funerario in genere; è un vero caposaldo. Fu scoperto nel
cimitero della chiesa medioevale ed abbaziale di S. Paolo
all'Orto in Pisa, dove venne adoperato per una sepoltura
posteriore, forse di qualche abbate. Lo pubblicò un archeo-

logo di gran valore, Lucio Mariani ', la cui descrizione
accompagnata da una bella tavola, si legge con piacere e
profitto {tav. LXXXVIII, 1-3 e 5-7) \

Il sarcofago, lavorato sulla fronte e sulle testate, è a cin-
que scompartimenti di grandezza proporzionata fra loro:
i due agli angoli fanno la metà di quello centrale, e il terzo
dei due ornamentali, interposti alle figure. In seguito a
questa disposizione simmetrica, la faccia anteriore offre un
aspetto assai simpatico.

I due campi intermedi contengono, in luogo delle ordi-
narie strigili ondulate, scanalature verticali e fino ad un terzo
baccellate. Lungo i tre lati corre in alto, sull'orlo, una cornice
di ovoli; in basso il sarcofago finisce in un semplice listello.
La fronte poi è incorniciata in atto e in basso, lungo i campi
scanalati, da due cornici consistenti in un ku/icìtiov o gola di
fogtìoline d'acanto e un astragalo a perle ' che vedemmo
già sopra un sarcofago romano e su quello di Salona
(tav. CXX, 2; CXXXII).

Delle rappresentazioni sulla fronte due sono fra le più
note. Nel centro il Buon Pastore, del tipo antico e con un
ariete sulte spalle, cammina in gran fretta, come indicano i
capelli agitati dal vento. Lo circondano due arieti e due
alberi, sopra uno dei quali svolazza un uccello. All'an-
golo destro un pastore giovane sorveglia, nella consueta atti-
tudine, il gregge, rappresentato dal cane che guarda il
padrone, e da una pecora pascente; siccome questa pecora
sta con tutte e quattro le zampe nel campo della testata
attigua dove si trovano due altre pecore, è chiaro che il
gregge dell'angolo destro della fronte fa tutt'uno con quello
della testata destra. Lo sguardo del pastore, vigile, è invero
diretto da questa parte. Sapremo più tardi la ragione di questo
interessante particolare, fino ad oggi unico. Ambedue i pastori
portano la pera a tracolla, pendente sul costato sinistro.

Finalmente nel campo dell'angolo sinistro delia fronte
sta, in attitudine di riposo, un pastore calvo e barbato e con
un dettaglio affatto nuovo: ha sulle spalle un manto in forma
di pelle annodata sul petto, nel quale porta una pecora
che ne sporge con la testa (molto danneggiata) ; curvo
sotto il fardello e visibilmente stanco, egli s'appoggia ad un
bastone che ha inserito sotto l'ascella sinistra e puntato a
terra, tenendolo con entrambe le mani. La stanchezza del
vecchio pastore indica che egli non sta per intraprendere un
lavoro, nel caso presente una camminata faticosa, ma che
l'ha compiuta. Difatti ai suoi piedi si vede il rappresentante
del gregge, cioè un ariete, che alzando la testa guarda il
padrone, come per salutarlo.

Lucio Mariani riconobbe senz'altro nel vecchio pastore,
e a ragione, il principe degli apostoli; egli s'accorse pure
della stanchezza dell'apostolo: K notevole in questa figura
di pastore dalla composizione armonica ed espressiva, quasi
stanca, che i tratti del volto siano evidentemente quelli tra-
dizionali di s. Pietro ■ '.

1 // sarcofago cristiano di San Paolo all'Orto in Pisa, in Notizie d'arte, rositi della R. Soprintendenza

, nn. 3-4- l-" ripubblicò, sotto lo stesso titolo, F. POLBSE in BulUltìno niente per l'opera nostra.

0 d'arte e di storia, 1913 (I). n. 5. Lucro Mariani, [oc. di

1 Le fotografie, fatte con sentimento artistico, le dobbiamo alla rara Rene- " Loe. cit.. p. 2.

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