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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0169
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t; IX, - Pietro pariti nel manto la pecora all'ovile

L'apostolo porta dunque nel manto di pelle una pecora,
la quale, dopo quanto si è detto, può simboleggiare il pagano
che vuole farsi cristiano, come anche il fedele lapsus che vuole
riconciliarsi con !a Chiesa. Egli cercò la pecora dappertutto, e
dopo averla ritrovata, !a involse amorosamente nel suo manto
ed ora la porta all'ovile. L'annunzio del vangelo, la catechesi,
l'amministrazione dei sacramenti, la cura di mantenere
l'unità della fede, in una parola la prassi missionaria dell'apo-
stolo, trova nella /uAcmi, nel manto di pelle, un'espressione
semplice, chiara, insuperabile.

La maniera, come la pecora è portata, orienta lo spetta-
tore in un batter d'occhio: essa distingue l'apostolo dal
Buon Pastore, come anche dalle sue proprie immagini in cui
fa le veci del Buon Pastore e porta l'anima al paradiso.

Le tre sculture della fronte ritraggono dunque i tre mo-
menti capitali del simbolismo pastorizio: Pietro porta nel
manto la pecora, simbolo del pagano convertito o de! peni-
tente, al gregge; il pastore pasce e sorveglia il gregge, funge
quindi da coadiutore o successore dell'apostolo; il Buon
Pastore finalmente porta la pecora, cioè l'anima dei defunto,
al paradiso. Perciò la colomba svolazza sull'albero, dando
cosi, a modo suo, il benvenuto all'anima or ora arrivata ',
Le sculture dei Iati piccoli sono, come di solito, meno
accurate; ivi soltanto appare l'uso del trapano. A sinistra
dello spettatore naviga una barca con prua, àtcpotnóXiov,
semplice, con poppa a collo di cigno, jpjnWos, e con vela
ammainata all'albero, le cui sartie sono segnate nel fondo
da solchi incisiE. L'equipaggio è ridotto al pilota semi-
calvo, che con espressione seria, quasi triste, maneggia con
entrambe le mani il timone; egli veste una tunica a mezze
maniche e il manto da viaggiatore, la penula, rigettata in gran
parte sul dorso e con quel buco caratteristico sul davanti,
per passarvi meglio la testa. Il passeggero che porta in barca,
un giovane vestito della sola exomis, è niente meno che
Giona, come c'insegna un gruppo numeroso di monumenti
affini, di provenienza romana ''. Il profeta apre impetuosa-
mente le braccia in atto di preghiera, per essere liberato dai
flutti del mare burrascoso, come Noè fu liberato dal diluvio.
Questa versione simbolico-artistica della prima parte della
storia sacra dì Giona l'abbiamo già incontrata su altre scul-
ture, per lo più precostantiniane, fino ad oggi non retta-
mente comprese dagli archeologi, e tutte romane; le illustre-
remo a suo tempo. Qui notiamo soltanto un simile fenomeno
sulle sculture che rappresentano i Magi dinanzi alla statua
di Nabucodònosor, e i tre fanciulli in vista della stella
annunziatrice della nascita di Gesù {tav. LXX1II). In tali
casi la storia sacra ha da piegarsi alle esigenze del sim-
bolismo.

Il campo della testata destra è diviso in due piani
sovrapposti che devono intendersi ìn prospettiva. Sul terreno
indicato da spicconature pascolano tre pecore che, come
vedemmo, continuano il gregge del pastore accanto, anzi
fanno con esso tutt'uno. In mezzo alle pecore sta, sdraiato

sotto la cucurbita, Giona colle gambe incrociate e col braccio
destro abbandonato sulla testa nell'attitudine convenzionale
del dormiente. Però Giona non è nudo, come quasi sempre,
ma veste Vexomis, come il pastore ed egli stesso sulla testata
di contro. L'artista gli dette anche il pedum, per rilevare in
lui vieppiù la qualità di pastore: sì prenderebbe per Endi-
mione, se la cucurbita non lo vietasse.

Perchè questo cambiamento? Perchè Giona dormiente
prefigura il defunto dormente nel sepolcro, per svegliarsi
nella risurrezione; la sua figura equivale, come fu detto, alla
formoia: me dormit in pace, tanto spesso ripetuta nelle
iscrizioni sepolcrali. Giona simboleggia dunque il defunto
deposto nel sarcofago; egli porta abito ed emblema pasto-
rizi, perchè il defunto era pastore, cioè vescovo. Per questa
ragione l'artista riservò alle rappresentazioni principali del
pastore, vivo e defunto, l'angolo col lato destro del sarcofago,
che corrispondono alla testa del cadavere. Del resto il Giona
pastore ha un analogon perfetto nella ivliane, rappresentata
nell'arca e al posto di Noè {tav. LVII, 5), e nelle mum-
mie femminili di Lazzaro sui sarcofagi che contenevano o
dovevano contenere il corpo d'una defunta (tav. CXXXIX).

2. - Frammento di sarcofago del Museo delle Terme.

A causa del cattivo stato della testa della pecora che sporge
dal manto di pelle, Lucio Mariani non seppe spiegare il
fardello che Pietro porta sul sarcofago pisano. Quindi non
tenne conto della famosa scultura del Museo Kircheriano,
oggi in quello delle Terme, forse perchè da molti creduta
sospetta, se non addirittura pagana. Il Garrucci pubblicò il
frammento come cristiano, notando inoltre che il P. Marchi
vi vedeva « s. Pietro in abito di pastore e l'aveva perciò assai
caro » [tav. LXXXVII1, 4) \

La spiegazione del Marchi coglie sostanzialmente nel
segno. Di più, la scultura, malgrado la sopra lavorazione e
un piccolo restauro alla tibia destra della figura di Pietro, è
ancora integra; perfino il naso è quello originale. La sopra-
lavorazione è più discreta che non credeva sul principio ;
il restauratore si contentò sopra tutto di levare le scrosta-
ture. Il sarcofago di Pisa, rimasto immune da qualsiasi
restauro, è assai pregevole anche per questa ragione.

Il frammento proviene da un sarcofago a cinque scom-
partimenti, di cui formava l'angolo sinistro, appunto come
in quello di Pisa; accanto alla figura cominciano le strigili
comuni, alquanto completate nella nostra riproduzione. I
due soggetti distrutti della fronte saranno stati probabil-
mente gli stessi del sarcofago pisano. Delle testate non si
può dir nulla, essendo la scultura messa in una cornice. Pie-
tro ha il medesimo tipo di vecchio; egli porta pure qui nella
l>u\t0T>i la pecora che ne sporge col collo e colla testa e che
questa volta è molto bene conservata. Vi si notano però
alcune varianti: a parte le mezze maniche, l'apostolo è scalzo
e non è ancora arrivato al termine, perchè non si vede

1 Vedi sopra p. 80.
* Lucio Mariani, loc

1 Vedi supra p. '
 
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