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§ I. - La Cananea condotta da l'idra ai bacio della mano del Signore

CAPO VI.
RAPPRESENTAZIONI DI PIETRO CON LA CANANEA.

Avendo tra le pagane per prima confessato la divinità di
Cristo ', la Cananea divenne, accanto ai Magi e al centurione
Cornelio, una figura tipica dei gentili convertiti al Cristia-
nesimo. Come tale acquistò un posto cospicuo nella scultura
funeraria. Gli artisti la mettono, cosa molto significativa,
spesso in relazione con scene rappresentanti il principe degli
apostoli; compongono anzi una scena propria e nuova, in
cui essa ha una parte principale, comi: ora vedremo.

§ I. - La Cananea condotta da Pietro
al bacio della mano del Signore.

Su due sarcofagi, l'ultima scena della fronte mostra un
soggetto raro: una donna, presentata da Pietro a Nostro
Signore, gli bacia in atteggiamento devoto la mano. L'uno
di questi sarcofagi
non esiste più. La
copia che ne pub-
blicò il Bosio '' è,
secondo ogni appa-
renza, molto fedele
(fig. 92)- Di certo è
preferibile a quella
del Garriteci3, dove
la lacinia del pallio,
che Cristo stringe
con la sinistra, è co-
stantemente un alto e stretto volume arrotolato. In un par-
ticolare solo il copista del Bosio ha commesso un errore
manifesto: nella moltiplicazione dei pani e dei pesci il cesto
coi pani è cambiato in un catino. Ma forse è più probabile
che il cambiamento si debba al solito restauro delle sculture
e che il disegnatore l'abbia copiato. Sembra altresì che nella
traditio della legge a Pietro una palma fosse stata anche
alla destra del Cristo. Al contrario le altre due scene,
Pannunzio della negazione e la Samaritana al pozzo, non
destano nessun sospetto.

La scena in parola è cosi chiara, che perfino l'Aringhi
ne riconobbe in sostanza il significato e trovò presso gli inter-
preti, anche i più recenti, plauso generale: « Denique idem
Christus, cui quaedam mulier osculatur manum {forte
Syrophoenissa), rogans eum, ut daemonium ciiceret de filia
eius "4. Il soggetto si può precisare meglio: la grazia è già
concessa e la Cananea bacia la mano in segno di ringrazia-

mento. Le sculture che la rappresentano in atto di supplica
sono differenti. Di queste parleremo a suo tempo.

L'altro sarcofago ridotto ad una semplice lastra, era
nella Villa Borghese, trasportato ivi senza dubbio dalla vec-
chia basilica dì S. Pietro1'. Con la « Collection Borghése » la
fronte fini nel Museo del Louvre, dove la feci fotografare
{tao. CXVI, 1).

La fronte è tutta sopralavorata. Essa contiene cinque scene
divise per mezzo di alberi. Quella del bacio della Cananea
è più ricca della prima, offrendoci, oltre le tre figure compo-
nenti la scena, una quarta che si scorge nel fondo: è una
giovane donna a testa scoperta, dunque una nubile, evi-
dentemente la figlia che Cristo liberò dal demonio; essa
è difatti d'aspetto normale. Cosi viene accertata la nostra
interpretazione del bacio: la madre ringrazia il Signore per
la guarigione della
figlia. Tranne que-
st'ultima, le scene
sono identiche. Il
lavoro che s'indovina
attraverso il malau-
gurato restauro, ac-
cenna ad un valente
artista cui si deve
una delle più gra-
ziose scene di tutto
>.

il repertorio antico,

quella della Cananea or ora illustrata. Egli amava dare alle
sue composizioni una forma più solenne, vestendo degli abiti
sacri anche personaggi che di solito portano l'esomide,
propria dei lavoranti, corne Abele e Caino nella scena del
sacrificio. Ci crediamo pertanto autorizzati ad ascrivere il
sarcofago ancora al in secolo.

Come fu detto, la Cananea si trova spesso in compagnia
di scene relative a Pietro. Il primo dei due sarcofagi la
mostra con la traditio ìegis e l'annunzio della triplice ne-
gazione, l'altro, con l'annunzio; sul famoso sarcofago late-
ranense 174 essa fa riscontro al battesimo di Cornelio
(tav. CXXI, 2). Ma è sopratutto all'annunzio della negazione,
che gli artisti l'avvicinano. Una volta, sul sarcofago di Leida
(ft"- 93)< la vediamo perfino fra Nostro Signore e Pietro, al
posto del gallo; onde la necessità di collocare questo sopra una
colonna''. Simile compenetrazione subì la scena con la risur-
rezione di Lazzaro, che ha bisogno di qualche schiarimento.

' Marc., 7, 25 segg.
' Ruma sotterr., p. 65.

3 Gasrucci, tav. 334, 1.

* Roma sotterr,, I, p. 296.

1 Garrucci, av. 319, 1.

* Sulla sopra lavo razione dì questo sarcofago «di '
di sculture eristiime antiche t iiiilìiliilà miniente in Rivisti
1927, p. 13 segg. (estratto).

ert, Restauro
 
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