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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 3): Supplemento — Rom, 1936

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https://doi.org/10.11588/diglit.2083#0005
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INTRODUZIONE

In conformità (itila nostra promessa, manifestala nella Prefazione al primo volume di quest'opera, abbiamo riunito in tin
terzo volume tutti i sarcofagi, intieri e frammentati, che furono scoperti dopo la pubblicazione dei due primi volumi, come
anche quelli sfuggiti allora alle nostre ricerche. Il contributo più grande romano si deve agli scavi eseguiti attorno alla ba-
ùliitt aptntuluiimi (S. Sebastiano) e nel cimitero di Pretestato, dove gli scavi continuano tuttora, con la speranza più o meno
sicura, di far altre scoperte.

Alcuni oggetti sono del tutto o in parte nuovi, come, p. e., il davìger sopra un sarcofago di Toulouse (tav. CCXXXl. i,
l>. 24), se l'interpretazione proposta coglie nel segno. La riteniamo probabile, perché la prerogativa delle chiavi di s. Pietro
era già encomiata sul musaico dell'arco trionfale della basilica vaticana, costruita da Costantino il Grande sopra la tomba
dell apostolo '.

Fra i nuovi acquisti ve ne sono di un'importanza straordinaria. Altri invece rappresentano, come era presumibile, per lo
più dei soggetti clic aumentano il numero dei già noti. Ciò non ostante pure questi sono utilissimi perchè contribuiscono a
consolidate e precisare, e, talvolta, a rettificare opinioni emesse. Cosi, il sarcofago di forme classiche (tav. CCl.XXXIII)
eoi suo avvicinamento sorprendente ilei due tipi di Cristo: imberbe nelle scene della sua vita terrestre, e barbato quale
risorto, ci fa vedere, quanto siano stati in ciù esatti gli artisti antichi. Onde si è potuto costatare la rarissima iena di Em-
ulati', perchè con un Cristo barbato, cioè risorto (tav. CCC. 1}; e questa ci autorizza, anzi ci obbliga a vedere un Cristo
risorto anche nella famosa scena da molto tempo controversa e dibattuta del sarcofago laterancnse 174 (tav. CXXI. ),
come ora ci accingeremo a provarlo. Lo (aremo alla fine eli questa httrodutioru, essendo la stampa del testo già terminata.
Una seconda, brevissima aggiunta, sulle immagini ili s. Giuseppe, larà di nuovo vedere, che importanza possono avere per
l'interpretazione delle scene gli abiti, con tanto criterio applicati dagli scultori antichi. Solo dall'aver negletto questo cri-
terio fondamentale potè nascere la nota controversia Ira due illustri archeologi. Una terza aggiunta, parimenti breve, sarà
dedicata ad un sarcofago finora sconosciuto.

In un caso i frammenti d'un sarcofago riadoperato sono offerti con particolari storici cosi interessanti e simpatici che
hanno meritato il lungo viaggio dell'autore sul posto, Saint-Guillem-Du-Désert, al fine di poter eseguire la ricostruzione nel
modo più perietto. Pieni di risultati importanti furono anche i due viaggi in Tunisia e Algeria; nominiamo anzitutto la
" Madonna di Cartagine, e il sarcofago di Tebessa colla personificazione della Chiesa romana, il quale da sé solo avrebbe
meritato il viaggio.

Ove presentino qualche vantaggio, pubblichiamo anche sarcofagi pagani, specialmente quando in essi erano deposti
cristiani. Riproduciamo inoltre frammenti da noi già pubblicati, che da susseguenti scavi o scoperte ebbero notevoli aggiunte.
QueltO ci ha delle volte costretto di ripetere cose già dette; ne domandiamo scusa al benevolo lettore.

Roma, dicembre 1935

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