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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 3): Supplemento — Rom, 1936

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https://doi.org/10.11588/diglit.2083#0046
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g| Capo X - Frammisti ion KMK (/>/ IVrrAn» TrMamrnto

navi- (fai1, il/., A"). Quel poco che ne è rimasto, si dcYC .ni voluto rapprestiliarli. se ne dovrebbero vedere almeno due,

un buon artista, mollo probabilmente del III setolo. tome sulle miniature, (ìijcobbc vide inoltre . Dominimi in-

Dixinii stalac dkentcn nbi: Kgn siini Dominai Deus Aln.iham

§ 3. - Frammenti con scene di Daniele, ***** »» « Dcua Isaac: Tcrrjm »> 'i"J ,l,,rmis dàbo llbi «

Abramo e Giacobbe. *m,m 0,3 ■ «P'*« ■*< U pewonafpo pie*» la kj-

la. .■.....xus scalai drv essere Dio: questi (immette a Gia-

i-i. Due altri piccoli frammenti di coperchi del Museo cobbe dormente la tetra sulla quale dorme; egli era perciò
■li s Sebastiano mostrano Daniele Ira i leoni, unj volta ac- stultuia. barbati) L'espressione poi . diccntem ubi "
canto ai tre fantiulb nella lornatt {la:- ai ; e 6) Ambedue ,jCVe tilenrsi al personaggio cui Dio e rivolto, cioè a Gia-
sono di artisti del IV secolo, il loro significato simbohto enbbe svegliato, che dilani somiglia a Giacobbe dormente
è quello espresso nella CommtndmttO ffMir. .dunque cvigil.issct Jacob de sonino, ait; vere Domuius est
1 Un temo frammenti) proviene dall'angolo ilrstro d'un ,n loco isto, et ego nesoebam" Ecco perchè egli la il gesto
sarcofago a due zone 11 testo della ron.i superiore l'abbiamo (|, parlare, mentre la figura di Dio s'attaccava colla desila
integrato come scena in cui Damele libera Susanna dalla «cala. In tal motln la nostra scena non rappresenta, co-
falsa ateusa e condanna i due seniori [.a ricoKnuKmc ven- mc solito, il momento saliente dell'azione, bensì una se-

- Coperchio proveniente dalla via Ostiense.

ne fatta a base di sarcofagi riprodotti a tauv. CLXXXXV.

1,3. CLXXXXVf t. che la rendono se non cena, almeno Ora é anche lacile T applicazione della s.

molto probabile (tao CCLÀXXXit, -') egli dorme presso la scala, sulla quale salita

l.a scena delta zona inferiore rapprCKitta il sacrifizio di ,{,, „ sarà svegliato dal muoio
Àbramo, in gran parte conservato; manca soltanto l'ariete,
la metà inferiore di Abramo, e [sacto dalla test
L'atteggiamento del primo diHensce dal tipo i
volto alla mano divina, che gli ritiene la spada, egli apre Alcuni mesi fa, il Museo delle Terme acquisti' un copet-
meravighatn. la sinistra La disposinone simmetrica dei coti. chio'. rinvenuto nella località _ Mal passo* a sinistra dell'Op-
ponenti drlla scena rammenta assai quella del fiammento stiense e decoralo d'importanti sniffine che nella mela uile-
lateranense riprodotto a /».' CLXXXfV, ; Le due /une as- rllire SOno sgretolate, disfatte, nella meta superiore in gran
segnano le sculture all'epoca della pace, e cioè alla prima pJrte d'una conservazione ottima (far CCLXXXXIV, i). Di
meta del IV secolo questo strano fenomeno daremo poi la ragione.

4. Un secondo frammento del Museo di s Sebastiano || coperchio ì del tipo comune: nel centro la tahella
col sacrifizio d'Abramo c anche piu ime re* unte, io quanto dell'iscrizione, sorretta da due putti alati e clamidati, fra tre
che nel fondo appare il busto d'una donna velata senza scene di simbolismo sacro Nella meta destra Cristo guari-
dubbio Sara, come sui due sarcofagi gallici (fu.' CI.XXXII. Kt , cieco, mettendogli la mano, molto danneggiata, sugli
1 e «. p Cosi è provato che anche la gemale uittodu- occhi Lo ......... col gesto oratorio, il principe degli

itone della madre d'Isacco nel sacrifizio li divi ad un aiti- apostoli, riconoscibile dal tipo pio raro, cioè dalla Ironie

sta tornano (lai- ( l.l.XXXXIII, j) calva L infermo, in ginocchio, veste un colobio cinto, egli

Le due altre teste del misero Irai.....tino sono del tutto j tutto curvo, per potei entrare nello spazio ristretto, lasciato

corrose, rese irriconoscibili La guarigione del eneo riempie ,)a utlJ nave j ve|a, con due marinai a bordo. Ma anche

lo spazio pttimrwj ,mtw questa dovette adattarsi ad una estremità sagomata, segno

5. Nel sogno dt Giacobbe, di cui esiste a S Sebastiano ,he la lastra aveva in origine un'altra ilesnna/iiine eia un
tiiiii:,i l'unico esempio in «cultura illustrato di sopra {tur- cornicione eolie sue rispettive modanature (ovolo, listello,
CI XXXVI. 1. p *j6), ri personaggio accanto alla stala e so|j toro). L'artista, utilizzando il cornicione, se la cavo ab-
capate di far deviare gli interpreti. Il pruno pensiero corte. bastanza beni, soltanto le figure diventarono uoppo basse e
s'intende, agli .angeli Dei ascendente! et descendentts pei n. ultimo manto lo spazio per il listello di chiusuta finale
cam" ', 1 quali nelle ...... mcdioevati sono nettamente Nella nave sono un marinaio seduto, the rema, ed uno

caratterizzati dalle ali Sulla nostra scultura che non si di- ,„ p,ecj>. che, a prima vista, si direbbe occupato a gettare
stmgue per la solita chiarezza, mancano le ali. come e nalu- Giona fuori della nave, se la mancanza assoluta di spazio

alt, nettandosi di si allure, al pili tardi, dei pruni decenni ,,<,„ |0 vietasse, perche bisognerebbe ttovare in più anche il
lei secolo IV, e il volto di questo personaggio é tosi dan- pmìo Her ,| profcta ln riposo. La stona di Giona si deve,
icggiato da non permetterci più di vedere, se fosse barbato ,|c| resto, escludere per l'atteggiamento del marinaio in piedi.

1 tutta I

unljerbe Con tutto ci", lasciando da parte le miniature e cne i <J, uno (nc tira a se qualche cosa dall'acqua,

attenendoci solamente ai passi del testo sacro riguardanti la dj gfjj ve lo getta Kstluso Grona. non resta che una sce

■cultura, posstamo indovinare il pensiero che l anista ha ,|i pesca alla lete, situa già nota ila altre rappresentazio

voluto esprimere Essendo presa dal vero,

Ksaminiamo. dunque, prima la figura di Giacobbe dor- unrformc e semplicissiut

mente. A lui si riferiscono 1 passi: .tubi de lapidibus, qui ret( dall'acqua. A fin 1
lacebant. et supponili-, capili sud. dormivo in eodem loto
Vidnque in sonino, stalam slantcm super terrain et cacumeu

illius tangens caelum" Gir .angeli", particolare secondario. • tv*!» m. <r. A I fvuo
 
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