Capo XV - San «Jago eoa lo ptrsomjuazioar tirila Utirvt > ornano___^
da da lì the i Pietro insegna la .Lene spiegare le sculture, e che citeremo tubilo ancora una volta,
trattandosi d'una cosa parimenti di som- a proposito del sacnfiiiu eucaristico, in modo particolare ri-
anista gallico volle notarlo espressameotr levato sul sarcofago- Con grande chiarezza e precisione il
■ftUfgi spagniiolo. nella pagina del volu- Santo si esprime ine he su questo mistero. .Furoumme tene
costantiniano. per indicarci che rutto et nullatenui dubùcs. iptum unigenitum Dram Verhnm ear-
o insegna, si riferisce a Cristo. L'ultima n(in factum, se prò nobis obtulisse iicrificium et notturni
Ila Cathrdta, che si conserva nel Museo Ileo in odorem luavitati» {Eplus. V, s); cui cum Patre et Spi-
di Arles '. e che rifu santto .1 patriarchis, et ptophctis. et sacenlotibus. tem-
ipro<luciamo a porc Vrtens Testamenti, ammalia sacrihcabantur; et cui mine,
ir;. Si/i. e per due W est tempore Novi Testamenti, cum Patre et Spirito lancio,
ragioni
la più iu-
inili qnibui ■ Il ■ est 11
.1 divinila*, tacrìficium pani', e
teressai
te dì tut-
in fide et cantate sai
età tatholica Ecclesìa per univrr
te: 1° il
i l'artista
orbem terrae offerì- 11
11 cenai. In illis emm rarnalibus
effigiò,
come rap-
limili, significatili Imi
carnts Christi. quaiu prò peccati!
presentante del- stris ipse sine peccato (uerat oblaturus. et ..... quem
l'auditorio amico. erat effusurus in rcnussionem pcccatorum
■I primo pagano autem sacrifìcio, gratiarum actio atipie 1
convertito c bai- nil Christi, quarti prò nobis obtulit. et sanguinis quem prò
legato da s Pietro, cioè il centurione Cornelio, prostrato per nobis idem Deus effudit* 1
baciare il piede dell'Apostolo'. 2" l'artista aggiunse inoltre Brn a proposito quindi la penonificazione della Roma
111 figura quello che lo spettatore ha ila supplire 111 ispirilo. la 'olla drMra il gesto d'invilo, d'invito cioè di comutu-
cioc disto; questi fissa con min sguardo «morato l'Apostolo car», mentre la h<lf' mostia il libro tlrll'ortodossia, e la
e colla destra fa il gesto oratorio, quindi lo .ispira", anii, P'CKJ ncl paradiso per 1 ledeh superstiti affinchè ven-
possiamo dire, gli parla, gli suggerisce le- parole. gaio a raggiungala. Potrebbe immaginarsi per la tomba
Comunque, è il caso di applicarvi quell'esclamazione •i vescovo confessore una rappresentazione più geniale,
che piò tardi tante volte neccheggera nei concini: ./Vi ». pm completa.'
l'in: Qtrtitxis tocubu or1 Ecco perche s. Ignazio non dubita All'Eucaristia si rilerwce finalmente pure la icuhnra
di dichiarare ai romani: "Voi non avete illuso mai nessuno, «ella testata sinistra, come bene s'accorse Stephane Gsell:
avete insegnato agli altri. Ed io voglio che rimanga ler- -Le còte gauche (est orne) d'un piai, destine sans doute a
cui che voi insegnate e prescrivete" '. reccvoir le pain cucharistique, et d'un Macon j deun ansrs.
Ma torniamo alle sculture del nostro sarcolago. Il carat- soigneuscment bouchc qui representc peut-etre une... amata,
t generico del loro simbolismo, applicabile a qualunque Pe,lt va,e àm lequel lei fìdèles oBraient le viri pour la
infessore, rende ancora più probabile la nostra communion" [Jig. acjj) *.
ipotesi, essere il sarcofago di Tcbessa copia d'un archetipo Per concludere, ragionevolmente possiamo sperare che il
il quale, dal lato artistico, (osse degno delle sue rappresen- sarcolago di Tebcssa abbia trovato una buona volta il poeto
tazmni gemali. L'autore ne sarà stato un vescovo a noi igno d'onore, che gli spetta nell'archeologia cristiana e non rimar-
lo, della lede di s Pulgenjio che abbiamo già citato per •* P"u negletto poiché Jes sujets quii offre som uniquei
da da lì the i Pietro insegna la .Lene spiegare le sculture, e che citeremo tubilo ancora una volta,
trattandosi d'una cosa parimenti di som- a proposito del sacnfiiiu eucaristico, in modo particolare ri-
anista gallico volle notarlo espressameotr levato sul sarcofago- Con grande chiarezza e precisione il
■ftUfgi spagniiolo. nella pagina del volu- Santo si esprime ine he su questo mistero. .Furoumme tene
costantiniano. per indicarci che rutto et nullatenui dubùcs. iptum unigenitum Dram Verhnm ear-
o insegna, si riferisce a Cristo. L'ultima n(in factum, se prò nobis obtulisse iicrificium et notturni
Ila Cathrdta, che si conserva nel Museo Ileo in odorem luavitati» {Eplus. V, s); cui cum Patre et Spi-
di Arles '. e che rifu santto .1 patriarchis, et ptophctis. et sacenlotibus. tem-
ipro<luciamo a porc Vrtens Testamenti, ammalia sacrihcabantur; et cui mine,
ir;. Si/i. e per due W est tempore Novi Testamenti, cum Patre et Spirito lancio,
ragioni
la più iu-
inili qnibui ■ Il ■ est 11
.1 divinila*, tacrìficium pani', e
teressai
te dì tut-
in fide et cantate sai
età tatholica Ecclesìa per univrr
te: 1° il
i l'artista
orbem terrae offerì- 11
11 cenai. In illis emm rarnalibus
effigiò,
come rap-
limili, significatili Imi
carnts Christi. quaiu prò peccati!
presentante del- stris ipse sine peccato (uerat oblaturus. et ..... quem
l'auditorio amico. erat effusurus in rcnussionem pcccatorum
■I primo pagano autem sacrifìcio, gratiarum actio atipie 1
convertito c bai- nil Christi, quarti prò nobis obtulit. et sanguinis quem prò
legato da s Pietro, cioè il centurione Cornelio, prostrato per nobis idem Deus effudit* 1
baciare il piede dell'Apostolo'. 2" l'artista aggiunse inoltre Brn a proposito quindi la penonificazione della Roma
111 figura quello che lo spettatore ha ila supplire 111 ispirilo. la 'olla drMra il gesto d'invilo, d'invito cioè di comutu-
cioc disto; questi fissa con min sguardo «morato l'Apostolo car», mentre la h<lf' mostia il libro tlrll'ortodossia, e la
e colla destra fa il gesto oratorio, quindi lo .ispira", anii, P'CKJ ncl paradiso per 1 ledeh superstiti affinchè ven-
possiamo dire, gli parla, gli suggerisce le- parole. gaio a raggiungala. Potrebbe immaginarsi per la tomba
Comunque, è il caso di applicarvi quell'esclamazione •i vescovo confessore una rappresentazione più geniale,
che piò tardi tante volte neccheggera nei concini: ./Vi ». pm completa.'
l'in: Qtrtitxis tocubu or1 Ecco perche s. Ignazio non dubita All'Eucaristia si rilerwce finalmente pure la icuhnra
di dichiarare ai romani: "Voi non avete illuso mai nessuno, «ella testata sinistra, come bene s'accorse Stephane Gsell:
avete insegnato agli altri. Ed io voglio che rimanga ler- -Le còte gauche (est orne) d'un piai, destine sans doute a
cui che voi insegnate e prescrivete" '. reccvoir le pain cucharistique, et d'un Macon j deun ansrs.
Ma torniamo alle sculture del nostro sarcolago. Il carat- soigneuscment bouchc qui representc peut-etre une... amata,
t generico del loro simbolismo, applicabile a qualunque Pe,lt va,e àm lequel lei fìdèles oBraient le viri pour la
infessore, rende ancora più probabile la nostra communion" [Jig. acjj) *.
ipotesi, essere il sarcofago di Tcbessa copia d'un archetipo Per concludere, ragionevolmente possiamo sperare che il
il quale, dal lato artistico, (osse degno delle sue rappresen- sarcolago di Tebcssa abbia trovato una buona volta il poeto
tazmni gemali. L'autore ne sarà stato un vescovo a noi igno d'onore, che gli spetta nell'archeologia cristiana e non rimar-
lo, della lede di s Pulgenjio che abbiamo già citato per •* P"u negletto poiché Jes sujets quii offre som uniquei