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Tasso, Torquato
La Gerusalemme liberata — Venedig, 1745

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https://doi.org/10.11588/diglit.5052#0094
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C N T 0

X.
Allor gridava : o qual per l'aria stesa
Polvere 1 veggio! o come par che splenda!
Su , suso , o cittadini , alla difesa
S'armi ciascun veloce, e i muri ascenda
Già presente è il nemico. E poi ripresa
La voce : ogn' un s'asfretti, e T arme prenda
Ecco il nemico è qui : mira la polve,
Che sotto orrida nebbia il cielo involve :
XI.
I semplici fanciulli , e i vecchi inermi ,
E '1 vulgo delle donne sbigottite ,
Che non sanno ferir , ne fare schermi,
Traean supplici e mesti alle Meschite.
Gli altri di membra, e d'animo più fermi
Già frettolosi l'arme avean rapite.
Accorre altri alle porte , altri alle mura :
Il Re va intorno , e '1 tutto vede e cura,
XII.
Gli ordini diede, e poscia ei si ritrasse,
Ove sorge una torre infra due porte ,
Sicch' è prelso al bisogno 3 e son più basfe
Quindi le piagge , e le montagne scorte.
Volle che quivi seco Erminia andasse :
Erminia bella, eh' ei raccolse in corte,
Poi eh' a lei fu dalle Crifìiane squadre
Presa Antiochia, e morto il Re suo padre,
XIII.
Clorinda intanto incontra ai Franchi è sita :
Molti van leco, ed ella a tutti è avante.
Ma in altra parte, ond'è secreta useita,
Sta preparato alle riscolse Argante.
La generosa i suoi seguaci incita
Co' detti, e con l'intrepido sembiante:
Ben con alto principio a noi conviene,
Dicea , fondar dell'Asia oggi la spene,
 
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