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Tasso, Torquato
La Gerusalemme liberata — Venedig, 1745

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https://doi.org/10.11588/diglit.5052#0261
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NONO.
vi.
Ma prima ch'egli apertamente loro
La destinata guerra annunziatile :
Volle, che Solimano , a cui molto oro
Diè per tal uso, gli Arabi assoldasse.
Or mentre ei d'Alia y e del paese Moro
L' osle accogliea, Soliman venne, e traile
Agevolmente a se gli Arabi avari,
Ladroni in ogni tempo, e mercenari.
vii.
Così fatto lor duce, or d'ogni intorno
La Giudea scorre, e fa prede e rapine :
Sicché '1 venire è chiuso e 1 far ritorno
Dall' esercito Franco alle marine.
E rimembrando ogn'or l'antico scorno,
E dell' imperio suo V alte ruine ,
Cose maggior nel petto acceso volve $
Ma non ben s'aiTicura, o si risolve.
Vili.
A cottili viene Aletto : e da lei tolto
Ev '1 sembiante d'un uom d'antica etade.
Vota di sangue, empie di crespe il volto,
Lascia barbuto il labbro, e '1 mento rade :
Dimostra il capo in lunghe tele avvolto ;
La vede oltra '1 ginocchio al piè gli cade ,
La scimitarra al fianco, e '1 tergo carco
Della faretra, e nelle mani ha F arco.
ix.
Noi 3 gli dice ella, or trascorriam le vote
Piaggie, e le arene sterili e deserte :
Ove ne far rapina ornai si puote y
Ne vittoria acquistar, che loda merte.
Goffredo intanto la Città percote 5
E già le mura ha con le torri aperte :
E già vedrem, s ancor si tarda un poco >
Insin di qua le sue ruine, e'1 foco,
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