C oi N T 0
x.
Dunque accesi tugurj, e greggie, e buoi
Gli alti trofei di Soliman saranno ?
Così racquisti il regno? e cosi i tuoi
Oltraggi vendicar ti credi , e '1 danno ?
Ardisci, ardisci : entro ai ripari suoi
Di notte opprimi il barbaro Tiranno.
Credi al tuo vecchio Araspe, il cui consiglio
E nel regno provarti, e nell' esiglio.
xi.
Non ci aspetta egli, e non ci teme , e sprezza
Gli Arabi ignudi in vero , e timorosi :
Nè creder mai potrà, che gente avvezza
Alle prede ? alle fughe or cotanto osi :
Ma fieri gli farà la tua fierezza
Contra un Campo, che giaccia inerme, e posi.
Così gli disse$ e le sue furie ardenti
Spirogli al seno, e si mischiò tra' venti.
xii.
Grida il Guerrier levando al ciel la mano :
O tu, che furor tanto al cor m' irriti :
Ned uom sei già, sebben sembiante umano
Mostrasti ; ecco io ti seguo, ove m'inviti.
Verrò, farò là monti ov'ora è piano5
Monti d' uomini estinti, e di feriti :
Farò fiumi di sangue. Or tu sia meco,
E reggi l'arme mie per F aer cieco.
xiii.
Tace, e senza indugiar le turbe accoglie,
E rincora parlando il vile e'1 lento:
E nell'ardor delle sue stesTe voglie
Accende il Campo a seguitarlo intento.
Dà il segno Aletto della tromba, e scioglie
Di sua man propria il gran vessillo al vento.
Marcia il Campo veloce, anzi sì corre,
Che della fama il volo anco precorre.
x.
Dunque accesi tugurj, e greggie, e buoi
Gli alti trofei di Soliman saranno ?
Così racquisti il regno? e cosi i tuoi
Oltraggi vendicar ti credi , e '1 danno ?
Ardisci, ardisci : entro ai ripari suoi
Di notte opprimi il barbaro Tiranno.
Credi al tuo vecchio Araspe, il cui consiglio
E nel regno provarti, e nell' esiglio.
xi.
Non ci aspetta egli, e non ci teme , e sprezza
Gli Arabi ignudi in vero , e timorosi :
Nè creder mai potrà, che gente avvezza
Alle prede ? alle fughe or cotanto osi :
Ma fieri gli farà la tua fierezza
Contra un Campo, che giaccia inerme, e posi.
Così gli disse$ e le sue furie ardenti
Spirogli al seno, e si mischiò tra' venti.
xii.
Grida il Guerrier levando al ciel la mano :
O tu, che furor tanto al cor m' irriti :
Ned uom sei già, sebben sembiante umano
Mostrasti ; ecco io ti seguo, ove m'inviti.
Verrò, farò là monti ov'ora è piano5
Monti d' uomini estinti, e di feriti :
Farò fiumi di sangue. Or tu sia meco,
E reggi l'arme mie per F aer cieco.
xiii.
Tace, e senza indugiar le turbe accoglie,
E rincora parlando il vile e'1 lento:
E nell'ardor delle sue stesTe voglie
Accende il Campo a seguitarlo intento.
Dà il segno Aletto della tromba, e scioglie
Di sua man propria il gran vessillo al vento.
Marcia il Campo veloce, anzi sì corre,
Che della fama il volo anco precorre.