NONO.
XIV.
Va seco Aletto, e poscia il lascia, e velie
D'noni che rechi novelle abito e viso :
E nell' ora, che par che 1 mondo reste
Fra la notte e fra '1 dì dubbio > e diviso,
Entra in Gerusalemme, e tra le meste
Turbe passando, al Re dà l'alto avviso
Del gran Campo che giunge, e del disegno ,
E del notturno assalto e l'ora, e '1 segno.
xv.
Ma già distendon l'ombre orrido velo,
Che di rodi vapor li sparge e tigne.
La terra in vece del notturno gelo
Bagnan rugiade tepide ? e languigne.
S'empie di moslri, e di prodigj il cielo:
S'odon fremendo errar larve maligne :
Votò Pluton gli abissi, e la su a notte
Tutta versò dalle Tartaree grotte.
xvi.
Per si profondo orror verso le tende
Degs inimici il fier Soldan cammina.
Ma quando a mezzo del suo corso ascende
La notte, onde poi rapida dechina ;
A men d'un miglio y ove riposo prende
Il sicuro Francese, ei s' avvicina .
Qui fé cibar le genti, e poscia d'alto
Parlando > confortolle al crudo aisalto.
XVII.
Vedete là di mille furti pieno
Un Campo più famoso assai che forte :
Che quali un mar nel suo vorace seno
Tutte dell' Alia ha le ricchezze alsorte.
Questo ora a voi ( ne già potria con meno
Voslro periglio) espon benigna sorte.
L'arme, e i destrier d'olirò guerniti, e d'oro
Preda fian vostra, e non difesa loro.
( 106 )
XIV.
Va seco Aletto, e poscia il lascia, e velie
D'noni che rechi novelle abito e viso :
E nell' ora, che par che 1 mondo reste
Fra la notte e fra '1 dì dubbio > e diviso,
Entra in Gerusalemme, e tra le meste
Turbe passando, al Re dà l'alto avviso
Del gran Campo che giunge, e del disegno ,
E del notturno assalto e l'ora, e '1 segno.
xv.
Ma già distendon l'ombre orrido velo,
Che di rodi vapor li sparge e tigne.
La terra in vece del notturno gelo
Bagnan rugiade tepide ? e languigne.
S'empie di moslri, e di prodigj il cielo:
S'odon fremendo errar larve maligne :
Votò Pluton gli abissi, e la su a notte
Tutta versò dalle Tartaree grotte.
xvi.
Per si profondo orror verso le tende
Degs inimici il fier Soldan cammina.
Ma quando a mezzo del suo corso ascende
La notte, onde poi rapida dechina ;
A men d'un miglio y ove riposo prende
Il sicuro Francese, ei s' avvicina .
Qui fé cibar le genti, e poscia d'alto
Parlando > confortolle al crudo aisalto.
XVII.
Vedete là di mille furti pieno
Un Campo più famoso assai che forte :
Che quali un mar nel suo vorace seno
Tutte dell' Alia ha le ricchezze alsorte.
Questo ora a voi ( ne già potria con meno
Voslro periglio) espon benigna sorte.
L'arme, e i destrier d'olirò guerniti, e d'oro
Preda fian vostra, e non difesa loro.
( 106 )