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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 5.1887

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Claretta, Gaudenzio: I marmi scritti di Torino e Suburbio dai bassi tempi alla metà del secolo XVIII, [5]
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https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0261

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I MARMI SCRITTI

DI TORINO E SUBURBIO

DAI BASSI TEMPI ALLA METÀ DEL SECOLO XVIII

Continuazione, vedi Vol. IV, pag. 318-342.

XVII

S. DOMENICO

Illustre per care reminiscenze patrie è questa chiesa, ove
parecchi anni riposarono le spoglie del grande Emanuele
Filiberto, e che il Cibrario erroneamente accennò fondata
verso l'anno 1260 (1) laddove le sue memorie salgono al
1214, e all'anno seguente quelle del suo convento. Fu intorno
all'epoca citata dal lodato autore che l'ordine dei domeni-
cani si ebbe da fra Giovanni torinese, di quella Congre-
gazione una biblioteca, per quei di rara e pregevole.

La chiesa fu rifatta nel secolo xiv, in cui aveva quattro
navate ad archi ogivali. Il Peruzzi nella sua visita ci rag-
guaglia che S- Domenico ai suoi dì (1584) era satis pulchrum,
ampio, e a tre navate, che l'aitar maggiore era bellino, che
in questo sotto la confessione o cappella mortuaria deposi-
timi est corpus serenissimi olim ducis Emanuelis Philiberti.
Egli aveva trovata bellissima l'icona della cappella del Ro-
sario, ove fioriva una società valde numerosa, e di cui allora
era priore il duca Carlo Emanuele I, ma dice indecenti le

(1) Storia di Torino, II, a56.
 
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