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GLI AMPLIAMENTI DEL POMERIO DI ROMA
NELLE TESTIMONIANZE NUMISMATICHE

(Tav. I).

Che cosa fosse il pomerium di Roma è noto : la parte di città
fra le mura serviane e la campagna, separata da quest'ultima per un
confine puramente religioso e giuridico, da non confondersi nè col
finis vectigalis o cinta daziaria nè col finis urbs XHII regionarum di
Augusto. Una linea ideale insomma, non stabile ma soggetta a spo-
stamenti e rappresentata da un solco e da cippi equidistanti, racchiu-
dente la porzione della città sottoposta a speciali norme di diritto
pubblico : la più eletta parte dell'Urbe, quella che con paragone
moderno potrebbe assomigliarsi alla city di Londra. ,

Fra i riti simbolici dell'antica Roma di cui ci venne tramandata
la memoria la terminatici pomeri ricorrente ad ogni auctione populi
romani fìnihus, appare di tutti il più espressivo come quello che tra-
scende dalla semplice significazione religiosa per assurgere al ruolo,
storicamente importante, di periodica sintesi delle azioni stupende
che nel decorso dei secoli causarono la meravigliosa ascensione
militare e civile della eterna città. Il compimento del rito testimo-
nia che questa ascensione, anche quando è lenta, non ha sosta: la sua
abolizione nel terzo secolo di Cr. ammonisce che Roma ormai più
che millenaria, esaurita dallo sforzo della sua missione civilizzatrice,
ha dovuto mutar tattica limitandosi alla difensiva pura e semplice
nell'interesse della civiltà.
 
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