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XOTE SULLE ORIGINI DELLA REGIA
(Tav. VI).

Regia - domus uhi rex habitat
(Festus - Ex. Pauli MilUer 293).

Da Ovidio, che nomina due volte la Regia Numae, dicendola
ora magna ed ora parva (Fast. VI, 263 ; Trist. III, 1-28), a Plutarco
(Numa 14), che accenna ad una olov ti fìaaiXsiov oì'xrjpa, il
monumento di cui ritessiamo la storia fu sempre considerato
dagli antichi qual primitiva dimora regale. Accennando al lauro
di re Latino ed agli alta limino, dove raccoglievansi i padri, Vir-
gilio pensava verosimilmente alla Regia del tempo suo. Sappiamo
infatti che due lauri ne ornavan le soglie e che nelT airium Vesiae
(in stretto rapporto con il nostro monumento) radunavasi il
senato.

L'oscuro passo di Servio: « iemplum Vestae non fuit augurio
eonsecratum ne illuc conveniret senatus ubi erant virgines, naìi haec
fuerat regia Numae PonpiLii » (ad Aen. Ili, 153) si può inter-
pretare così: «Non si volle inaugurare il tempio di Vesta, perchè
non conveniva al Senato di raccogliersi dove stavano le Vergini ».
Il sito avrebbe potuto servire alle adunanze, quale antica reggia
di Numa ; ma si preferiva adoprax solo l'atrio, ch'era più lontano
dal tempio di Vesta.

In altro luogo Servio, pur raccogliendo la notizia di Ninna
fondatore (ad Aen. VII, 153), dà origine diversa al nome : Regia
dicitur quod in ea rex sàcriftculus habitare consuesset (ad Aen.
VIII, 363). Ma alla fine del IV secolo d. Cr. l'antica tradizione sulle
origini dei sacrari pagani poteva essere già alquanto oscurata.
 
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