Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (2.1856)

M'LLETUO ARCHEOLOGICO SARDO

N. 12 Anno II. Dicembre 18Ò6

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steri!, le ornarono di pitture, e le ridussero a forme di
Chiese (1).

In questa sarda catacomba che abbiamo descritto non
vi esiste segno* di altare , se si eccettua una nicchia in
fondo , perchè o sarà stato distrutto dopoché servì ad usi
profani , oppure sarà stato traslocato in tempi posteriori
alla Chiesa che per maggior comodità avrà avuto il vil-
laggio di Frius ricordato dagli Storici Sardi. Per questa
ragione , anche per rendere le due sale più vaste hanno
distrutto ed appianato i loculi di cui erano ornate. Tanto
più che gli antichi altari erano molto semplici, e facil-
mente si potevano togliere. Erano senza gradini, senza can-
delieri , e senza croce, liberi affatto: una tavola di pietra
o di marmo liscia, sostenuta da quattro colonnette, alla
diritta si poneva il calice, ed alla sinistra il pane per la
comunione , come si vede nel basso rilievo di Vimercate (2).

(1) Alla conversione di Constantino seguì la pace della Chiesa , nè sapremmo
decidere se questa meglio che le persecuzioni valeva a conservare il fervore dei
fedeli. In allora furono fatte in ogni parte consecrazioni di Basiliche ( Bullet.
An. I. p. isc ), crebbe la celebrazione dei mister], ed assistettero i fedeli ai
medesimi con solenni ceremonie , e con pompe dignitose.

(2) Y. L'Amico Cattol. voi. VII pag. 18. La messa celebrava^ d'ordinario
nella Domenica, nel Martedì, nel Sabbato e nelle feste principali. I Vescovi
ed i Preti vi dicevano due e più messe , come oggi si usa da noi nel dì del
Santo Natale.