DOI Artikel:
Paribeni, Roberto: I quattro tempietti di Ostia
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11258#0225
Fig. 1. — Fregio in terracotta.
I QUATTRO TEMPIETTI DI OSTIA
Uno dei più interessanti gruppi monumentali delle
rovine di Ostia è quello costituito dai così detti quattro
tempietti, posti presso la casa di L. Apuleio Marcello,
il Mitreo, il Teatro e il Decumano. Furono per la
prima volta riconosciuti dal Lanciani che ne dice
brevi parole, riferendo sui lavori di scavo che si com-
pirono nel 1885-86, e che ebbero lo scopo di congiun-
gere il gruppo delle rovine del Teatro con quelle del
Foro, come allora dicevasi il Piazzale delle Corpora-
zioni ('). Apparve però al Lanciani, che in quella
zona fossero già capitati altri precedenti scavatori,
l'opera dei quali egli attribuisce al tempo di Pio VI (*).
In ogni modo, i danni che tali ricercatori possono aver
fatto non dovettero essere molto sensibili, perchè in
questa regione, forse per la vicinanza al fiume, le mine
appaiono molto più basse e quasi rase al suolo fin da
epoca molto remota.
(!) Lanciani, in Not. scavi, 1885. p. 530; e 1886, p. 164.
Borsari in Rom. Mitt., 1886, p. 194.
(2) Lanciani, loc. cit. 1886, p. 126. Le diligenti ricerche del
Paschetto (Ostia in Atti dellapont. Acc. d'Archeologia, voi. X,
p. 525) min citano, per questa regione dell'antica città, altri scavi
che quelli del 1827-28, forse eseguiti dal Cartoni. È però vero,
che la lunga opera di depredazione delle antichità ostiensi non
ci è nota se non in minima parte.
Monumenti Antichi — Vol. XXIII.
Qualche ulteriore scoperta si fece in occasione di
lavori di manutenzione ('); il rinvenimento di una
epigrafe diede agio al Gatti di proporre giudiziosi
supplementi alla iscrizione in mosaico esistente in uno
dei tempietti (8); ma un più completo studio del-
l'importante gruppo di edifici non si fece (3). Doveva
bensì esserselo proposto il compianto mio predecessore
nella direzione di questi scavi, prof. Dante Vaglieri,
il quale fece eseguire complete ricerche e studi stra-
tigrafici intorno ai tempietti, e delle scoperte rese
conto a mano a mano che esse avvenivano (4). Ma
la immatura fine gli impedì di cogliere il frutto del-
l'opera sua. Valendomi delle notizie da lui divulgate,
delle osservazioni diligentissime che il soprastante
agli scavi sig. Raffaele Finelli ebbe cura di registrare
sul giornale degli scavi, e dei documenti grafici ap-
(') Gatti, in Nat. scavi, 1905, p. 84.
(') Gatti, in Bull, com., 1892, p. 370.
(3) Cfr. per ulteriori notizie : Paschetto, Ostia, p. 3G5 ; Va-
glieri, Ostia (cenni storici e guida), p. 86; Van Buren, in
American Journal of arch., 1907 p. 55; Carcopino, in Mé-
lange* de Vec. francaise 1911, p.224; Ross Taylor, The Cults
of Ostia, p. 33.
(') Notizie scavi, 1911, pagg. 198,452; 1912, pagg. 349,
394, 440; 1913. pagg. 50, 81, 140, 183, 204, 228, 398, 471.
Bull, com., 1911, p. 225.
31
I QUATTRO TEMPIETTI DI OSTIA
Uno dei più interessanti gruppi monumentali delle
rovine di Ostia è quello costituito dai così detti quattro
tempietti, posti presso la casa di L. Apuleio Marcello,
il Mitreo, il Teatro e il Decumano. Furono per la
prima volta riconosciuti dal Lanciani che ne dice
brevi parole, riferendo sui lavori di scavo che si com-
pirono nel 1885-86, e che ebbero lo scopo di congiun-
gere il gruppo delle rovine del Teatro con quelle del
Foro, come allora dicevasi il Piazzale delle Corpora-
zioni ('). Apparve però al Lanciani, che in quella
zona fossero già capitati altri precedenti scavatori,
l'opera dei quali egli attribuisce al tempo di Pio VI (*).
In ogni modo, i danni che tali ricercatori possono aver
fatto non dovettero essere molto sensibili, perchè in
questa regione, forse per la vicinanza al fiume, le mine
appaiono molto più basse e quasi rase al suolo fin da
epoca molto remota.
(!) Lanciani, in Not. scavi, 1885. p. 530; e 1886, p. 164.
Borsari in Rom. Mitt., 1886, p. 194.
(2) Lanciani, loc. cit. 1886, p. 126. Le diligenti ricerche del
Paschetto (Ostia in Atti dellapont. Acc. d'Archeologia, voi. X,
p. 525) min citano, per questa regione dell'antica città, altri scavi
che quelli del 1827-28, forse eseguiti dal Cartoni. È però vero,
che la lunga opera di depredazione delle antichità ostiensi non
ci è nota se non in minima parte.
Monumenti Antichi — Vol. XXIII.
Qualche ulteriore scoperta si fece in occasione di
lavori di manutenzione ('); il rinvenimento di una
epigrafe diede agio al Gatti di proporre giudiziosi
supplementi alla iscrizione in mosaico esistente in uno
dei tempietti (8); ma un più completo studio del-
l'importante gruppo di edifici non si fece (3). Doveva
bensì esserselo proposto il compianto mio predecessore
nella direzione di questi scavi, prof. Dante Vaglieri,
il quale fece eseguire complete ricerche e studi stra-
tigrafici intorno ai tempietti, e delle scoperte rese
conto a mano a mano che esse avvenivano (4). Ma
la immatura fine gli impedì di cogliere il frutto del-
l'opera sua. Valendomi delle notizie da lui divulgate,
delle osservazioni diligentissime che il soprastante
agli scavi sig. Raffaele Finelli ebbe cura di registrare
sul giornale degli scavi, e dei documenti grafici ap-
(') Gatti, in Nat. scavi, 1905, p. 84.
(') Gatti, in Bull, com., 1892, p. 370.
(3) Cfr. per ulteriori notizie : Paschetto, Ostia, p. 3G5 ; Va-
glieri, Ostia (cenni storici e guida), p. 86; Van Buren, in
American Journal of arch., 1907 p. 55; Carcopino, in Mé-
lange* de Vec. francaise 1911, p.224; Ross Taylor, The Cults
of Ostia, p. 33.
(') Notizie scavi, 1911, pagg. 198,452; 1912, pagg. 349,
394, 440; 1913. pagg. 50, 81, 140, 183, 204, 228, 398, 471.
Bull, com., 1911, p. 225.
31