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STUDI[ E RICERCHE ARCHEOLOGICHE

NEI a V AN ATOLIA M EH IDIOX ALE

Iniziai le mie ricognizioni archeologiche nell'Ana-
tolia meridionale, muovendo da Adalia. Per buona parte
di esse mi fu compagno il dott. Pietro Romanelli, alunno
della Scuola Italiana d'Archeologia. Nostra guida fu Ni-
kolaos M. Perteklis, eccellente e appassionato conosci-
tore dell'antica topografìa della regione, e compagno
di viaggio esperto e premuroso. A lui vadano i nostri
vivi ringraziamenti. Come pure viva gratitudine dob-
biamo al marchese Agostino Ferrante, regio vice-con-
sole, al sig. cav. utf. Gr. A. Keun, già nostro agente
consolare in Adalia, alle loro eccellenze i mutessarif di
Adalia, di Mersina, di Selefke e di Buldur; ai cai-
macan di Alava e di Marmaiàs, e a tutti quei buoni
e ospitali paesani che verso di noi si mostrarono pieni
di benevola deferenza, ci accolsero nelle loro case, ci
insegnarono le vie, ci prestarono con tutta cordialità
i migliori aiuti.

Data la brevità del tempo che potevo dedicare al
mio viaggio (16 aprile-81 luglio 1913) e la lunghezza
degli itinerari che avevo desiderio di percorrere, non
potevo propormi lo studio topografico ampio e accurato
di ciascuno dei molti luoghi di interesse archeologico
che trovammo sul nostro cammino. Tale studio richie-
derebbe molto tempo e lavoro di non pochi operai.

Infatti nei vasti campi di rovine delle grandi città i
cumuli immensi di materiale caduto dalle parti più
alte degli edifici celano le vie e i piani delle costru-
zioni. E quasi sempre tra l'ammasso delle pietre si
insinua e si attorce una fitta vegetazione di arbusti.
Durante i lunghi secoli in cui il paese ebbe la storia
più triste e più dolorosa che dar si possa : quella cioè
di non averne alcuna, caddero i vetusti monumenti,
ma nessuno nella regione, fattasi sempre più squallida
e deserta, portò altrove quei materiali per farne altro
uso, nessuno li rimosse per far posto all'aratro, sicché
quanto feconda di mirabili risultati potrebbe essere
un'opera di restauro dei monumenti, altrettanto diffi-
cile e incerto è il districare, senza por mano a gravosi
lavori, la figura prima delle città e dei loro edifici.

Il viaggio non aveva, quest'anno, altro scopo che
quello di una prima ricognizione dei luoghi e di una
prenotazione di quelli che sembrassero meritare più
accurato studio o anche una esplorazione sistematica
col sussidio di lavori di scavo. Pertanto ci limiteremo
ad esporre quelle poche osservazioni che aggiungono
qualche cosa alle cognizioni del paese già da noi pos-
sedute, o che ne correggono erronee, e a pubblicare
il materiale inedito rinvenuto.
 
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