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VASI

DI

CAMPAGNANO

Nel marzo del 1910, a tre km. a sud-est di
Campagnano, sulla destra della via che conduce a
Scrofauo, in vocabolo Selvagrossa, fu scoperta casual-
mente una tomba. Essa fu clandestinamente scavata
dal proprietario del terreno e la sua suppellettile,
che comprendeva alcuni vasi greci a figure rosse di
stile severo, fu abusivamente venduta. L'autorità
tutoria seppe dello scavo e della vendita soltanto
quando il materiale era stato già disperso. Furono
tuttavia sequestrati alcuni oggetti e tra essi i fram-
menti dei due vasi che qui pubblico. Questi due vasi si
sono recuperati, forse perchè la tecnica e il soggetto
li fecero apparire agli antiquari di minore importanza
dei vasi greci. Essi invece rappresentano un nuovo
tipo di ceramica etrusca.

Il poco materiale salvato dalla dispersione si con-
serva ora nel Museo di Villa Giulia in Roma. La
sua associazione può fornire qualche dato cronologico.
Nulla invece per la cronologia si desume dallo scavo,
perchè esso fu fatto da persone incompetenti, che mi-
rarono soprattutto a raccogliere gli oggetti. E i saggi,
che vi furono tentati in appresso da personale addetto
al Museo, non poterono che constatare la compinta
devastazione.

Se prestiamo fede alle testimonianze orali dei
primi scavatori, furono trovate delle lastre di pietra in-
cassate nel terreno: di esse una era presso a poco qua-
drata ( 1 m. di lato). Presso le lastre erano collocate
due piccole urne di pietra con coperchio testudinato.
Le urne contenevano delle ossa bruciale. I vasi figurati
furono raccolti vicino a queste urne. Fuori delle lastre
vi era un grande ammasso di cenere e in mezzo a
questo ammasso una piastra di bronzo ossidata e con-
torta, che ho poi riconosciuto essere uno specchio.

Da questi dati si può indurre che la tomba do-
veva essere una specie di cassa formata con lastroni
e che era una tomba a cremazione. Quest' ultimo
fatto è singolare, perchè siamo in territorio etrusco
e in un periodo nel quale predominava l'inumazione,
almeno per le tombe ricche di materiale greco.

*

Ecco l'elenco degli oggetti e dei frammenti re-
cuperati.

1) (N. d'inv. 22644). Frammenti di uno skyphos
attico a vernice nero marrone, con corpo a tronco di
cono alquanto rigonfio nella parte alta e labbro leg-
germente obliquo (fig. 1). La parte inferiore del vaso
 
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