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DEL

ANTICHITÀ TUDERTINE

MUSEO NAZIONALE DI VILLA

G I IT L I A

I. _ INTRODUZIONE.

Il territorio archeologico di Todi, l'antica Tader
situata al confine tra 1" Umbria e 1' Etruria, sulla riva
sinistra del Tevere, va generalmente famoso pel rin-
venimento casuale, avvenuto ottanta anni or sono,
della statua di Marte in bronzo, varo e prezioso or-
namento del Museo Etrusco Vaticano ('). Ma per molto
tempo ancora dopo quella importante scoperta — certo
per difetto di conoscitori e studiosi locali, più che per
mancanza di ricerche — non entrarono nel dominio della
scienza nozioni di sorta intorno alla natura archeolo-
gica del sottosuolo di Todi. Soltanto da poche diecine
d'anni, essendo aumentato lo spirito di ricerca in-
sieme con l'interesse di serbar documento e memoria
di quanto si andava trovando, la piccola città umbra
si è segnalata per iscoperte archeologiche, talune
della più grande importanza per la storia locale e per
l'arte (2).

L'antica necropoli di Todi, per quanto scavata
saltuariamente, senz'ordine nè criterio alcuno, ha for-
nito un materiale ricchissimo, che, senza tener conto

(') Ilelbig, Fùhrer durch die ojfentlichen Sammlungen in
Rom3, n.693 (usogenannte Afars voti 7'odi").

(a) Per l'importanza paletnologia della regione, vedasi
G. Bellucci, La regione di Todi prima della storia (Pe-
rugia, 1915). Intorno alla necropoli del V secolo, poi, sono da
tener presenti le numerose kylikes dell'epoca, figurate e fram-
mentarie, nel locale Museo, nonché la recente scoperta di una

di ciò che è andato disperso qua e là. trovasi per
buona parte raccolto sia nel locale Museo Civico, sia
in alcuni Musei Nazionali d'Italia, come quello Ar-
cheologico di Firenze e il Museo di Villa Giulia in
Roma. Quanto ai dati cronologici che le scoperte hanno
fornito, osserviamo che poche e modestissime tracce si
sono trovate presso la città, di tombe arcaiche riferi-
bili forse al VI secolo avanti Cristo, caratterizzate da
buccheri etruschi (:), e di tombe poco più recenti,
riferibili al V secolo (2). Il periodo classico della
città, del quale ci sia dato finora di ricostruire sotto
certi aspetti un quadro approssimativamente com-
pleto, e di cui a ogni modo si abbiano documenti fra i
più ricchi e caratteristici che si possano desiderare,
scende molto più in basso e coincide massimamente
col III secolo. A questo periodo appartiene gran parte
della necropoli presso la città, dove si sono ripetute
più frequenti le esplorazioni. Questa necropoli è com-
presa nelle località limitrofe s. Stefano, s. Raffaele e
Peschiera, presso la cinta delle mura, a mezzogiorno,

tomba, avvenuta nell'agosto scorso, in contrada S. Raffaele
(proprietà Comez), notevole per i bronzi ed i fittili figurati,
della quale e i» corso la illustrazione.

(') In località s. Arcangelo, Notizie degli scavi, 1892,
pag. 40.

(') Notizie, 1879, pp. 259 sg.
 
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