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Amico, Giovanni Biagio
L' architetto prattico : in cui con facilta si danno le regole per apprendere l'architettura civile (Band 1) — Palermo, 1726

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https://doi.org/10.11588/diglit.75270#0026
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DI DON GIUSEPPE CAF0 R A.
TRa quella, in cui ti die Virtù le falce,
E quefta, in cui Virtù di te fi fregia,
(Ambe Cittadi, ov'ella à trono, e regia)
Gran contefa per te, GIOVANNI, or nafce.
Gloriola ambizion qual cor non pafce?
L'una che ti nudrì, non meno egregia
, De l'altra, che ti accoglie, e che ti pregia,
Non yuol che altrui la fama tua fi lafce .
Ne che manchi tal vanto a fue memorie ,
Mirando ( e chi '1 potrebbe ad occhio àfciutto ?)
Che teatro altri fia di tue vittorie.
Tu le componi al fin , nè far , che '1 tutto
N'abbia quefta, o pur quella, e di tue glorie
Ne goda l'una il feme, e l'altra il frutto.

DI D 0 N S LfNr0 0CCO.
[ 7 Anne GIOVANNI, e quel, che al primo Mondo
y Già VITRUVIO infegnò, dispiega in CARTE,
Moftra dicSERLIO; e di PALLADIO l'arte
^Prattico Profeflòr troppo profondo.
Le Mifure del tutto, e il grave pondo
N&tffarii a Minerva , ed anche a Marte
^Spiega , e dividi pur parte da parte ,
. Eunoftra affìn della feienza il fondo.
In quelli oprò l'ingegno ye in teR vede'
Più dell'ingegno oprar prattico tratto
Con modo tal , ch'ogni virtude eccede.
; Quelli fon grandi in fetjtto; è tu nell'atto,
Ma la lor Gloria ogtìitìn di lor ti cede ,
S'effi fcrifferoÌ dogmi, e tu l'hai fatto.
 
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